Diserbanti, basta improvvisazioni L’Ats adesso «avverte» i sindaci

di L.RAN.

È una polemica strisciante, e giusto un anno fa aveva raggiunto un apice in seguito alle proteste di alcuni cittadini di fronte all’uso a loro dire a dir poco approssimato (per usare un eufemismo) dei diserbanti nella gestione del verde pubblico. Quest’anno il problema non è svanito nel nulla, anzi, e tanto per evitare nuove polemiche, l’Ats ha raccolto le e messo insieme una circolare con la quale ha voluto ricordare a tutti i sindaci gli obblighi di legge esistenti in questo settore. Nello scritto inviato agli enti locali, il servizio Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Ats Montagna diretto da Gianmauro Speziari si fa in particolare riferimento alle linee guida per l’applicazione in Lombardia del «Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari», e fornisce ai sindaci alcune importanti indicazioni. SPEZIARI ricorda che «il contenimento delle erbe infestanti nelle aree frequentate dalla popolazione, o comunque in ambiente urbano può essere effettuato col diserbo meccanico e fisico, con l’utilizzo di acido pelargonico e di erbicidi sistemici totali con attrezzature che distribuiscano la sostanza attiva pura, e infine con sistemi a base di acqua calda che veicolano tensioattivi biodegradabili al 100%». Il responsabile del servizio ricorda poi che se si intende procedere con prodotti che non si rifanno a queste indicazioni, l’autorizzazione può essere concessa solo a fronte delle prescrizioni di un consulente abilitato. «L’utilizzo dei prodotti fitosanitari da parte dei dipendenti comunali - conclude - è subordinato assolutamente alla frequenza di un corso di formazione da sostenere in un ente accreditato, col successivo rilascio di un attestato d’abilitazione». Niente improvvisazioni, insomma, perseguibili penalmente. •

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