Esposto Anpi in procura «Fascio littorio a Bienno in una manifestazione»

di PA.CI.
Il labaro della discordia durante la manifestazione di Pasquetta
Il labaro della discordia durante la manifestazione di Pasquetta
Il labaro della discordia durante la manifestazione di Pasquetta
Il labaro della discordia durante la manifestazione di Pasquetta

L'esposizione del vessillo della Divisione d’assalto Monte Tagliamento lo scorso 22 aprile a Bienno in occasione di una cerimonia pubblica connessa al restauro della statua del Cristo Re aveva subito sollevato polemiche. ADESSO la sezione di Brescia dell’Anpi ha presentato un esposto alla procura di Brescia per apologia del fascismo.«Quella divisione collaborò con i nazisti in azioni di feroce repressione antipartigiana negli anni dal 1943 al 1945, operando anche in Valle Camonica - ricordano i vertici dell’Anpi - Per quali ragioni le Autorità presenti hanno tollerato l’esibizione di tale vessillo, ornato per di più anche da un fascio littorio sulla sommità dell’asta?». Dalla propria pagina Facebook la sezione della provincia di Brescia dell’Associazione nazionale partigiani d'Italia si rivolgono alle istituzioni, politiche e non della provincia. «Chiediamo a sindaci e prefetto di non permettere gesti di apologia del fascismo e di intervenire per sanzionare coloro che se ne rendono responsabili - sottolineano i vertici provinciali - Il fascismo è una degenerazione politica contro la quale lotteremo sempre. La memoria storica deve essere conservata ed è imperativo per chi fa politica rinnovare questo messaggio». L’esposto contro la decisione di mostrare in pubblico il vessillo durante la celebrazione del giorno di Pasquetta, potrebbe non essere l’ultimo. «DENUNCEREMO ogni tentativo di glorificare una pagina della nostra storia che deve essere invece considerata come è realmente stata: disastrosa e oscura - sottolinea la nota ufficiale dell’Anpi di Brescia e della Valle Camonica - Ci opporremo con forza ad ogni tentativo di mistificazione della realtà e della storia. Lotteremo senza se e senza ma contro ogni forma, reale o virtuale, di fascismo. E contro ogni sua manifestazione senza lasciarci intimorire». La vicenda, giudiziaria, potrebbe essere solo all’inizio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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