Fondi ex Odi, Niardo in campo per i paesi di «seconda fascia»

di L.RAN.
Comuni confinanti, Niardo chiede un cambio di passo
Comuni confinanti, Niardo chiede un cambio di passo
Comuni confinanti, Niardo chiede un cambio di passo
Comuni confinanti, Niardo chiede un cambio di passo

Primo in assoluto e non solo in Valcamonica, il sindaco di Niardo, Carlo Sacristani, ha fatto propria la proposta del suo collega di Lavenone, Franco Delfaccio, convertendola in una delibera consiliare che verrà trasmessa al Comitato paritetico per la gestione dell’intesa sull’assegnazione dei contributi del Fondo per i Comuni confinanti. Una delibera che cercherà di superare una situazione imbarazzante. Dal 2013, gli ex fondi Odi destinano contributi ai 48 comuni confinati con le province di Trento e Bolzano (in Valcamonica sono Breno, Ceto, Cevo, Saviore e Pontedilegno), e alle amministrazioni camune sono già state assegnate decine di milioni di euro sui progetti presentati. Il sindaco di Lavenone ritiene che i Comuni di seconda fascia, quelli contigui ai confinanti, siano penalizzati; che ci sia una sperequazione nel modello di ripartizione dei fondi «che crea e consolida una disparità di trattamento troppo evidente». Così Delfaccio ha indirizzato una lettera ai 24 enti locali bresciani interessati (17 sono camuni) e al valtellinese Valfurva, invitandoli a deliberare in materia entro la fine del mese chiedendo un cambio di passo, e Sacristani ha inserito all’odg del consiglio comunale «l’atto di indirizzo politico in merito alla distribuzione dei fondi dei Comuni confinanti secondo criteri di equità e di graduale assegnazione in relazione alla distanza dal confine, con conseguente assegnazione anche ai Comuni di seconda fascia». Poi è arrivata la delibera consiliare. LA SPERANZA del primo cittadino niardese è che il Comitato paritetico per la gestione dell’Intesa progetti «una più equa distribuzione dei fondi rivedendo il criterio d’assegnazione e sanando così il divario tra confinanti e attigui». Il capogruppo di minoranza Fabio Mensi, pur ritenendo condivisibile l’azione dell’amministrazione, si è astenuto con «Insieme per crescere» perché ritiene che questa iniziativa debba essere intrapresa attraverso un incisivo intervento anche sulla Comunità montana. I cinque Comuni valligiani ottengono oltre ai finanziamenti sulle opere progettate anche un’annualità di 500 mila euro, e il sindaco di Lavenone ritiene che proprio questa «crei notevoli disparità anche in considerazione del fatto che giustamente agli enti è concessa la possibilità di utilizzare il 10% delle risorse nella parte corrente del bilancio. Perché non si assegna anche a noi di seconda fascia un importo pari al 50% di quello messo a disposizione dei confinanti, in modo da ridurre la disparità ed ottenere uno sviluppo territoriale meno squilibrato?». •

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