I «Laghetti»,
una risorsa
oltre il problema

di Luciano Ranzanici
Una delle doline presenti sul territorio di EsineIl fondo di uno dei «Laghetti» di origine carsica
Una delle doline presenti sul territorio di EsineIl fondo di uno dei «Laghetti» di origine carsica
Una delle doline presenti sul territorio di EsineIl fondo di uno dei «Laghetti» di origine carsica
Una delle doline presenti sul territorio di EsineIl fondo di uno dei «Laghetti» di origine carsica

C’è sempre un punto di vista diverso da cui osservare la realtà; magari, come stanno cercando di fare a Esine, provando a trasformare un problema in una risorsa. In questo caso il problema è rappresentato da quelli che qui tutti chiamano «laghetti», una realtà geologica che è già segnalata da tempo dalla cartellonistica locale come una attrattiva turistica, ma che negli anni, alle amministrazioni comunali che si sono succedute ha creato più di una preoccupazione. Parliamo di una vasta area instabile che, restando alla storia recente, dall’inizio dello scorso anno ha manifestato la propria «vitalità» attraverso l’ennesimo cedimento del terreno nella campagna circostante il paese: la nuova manifestazione di un antico fenomeno di tipo carsico osservato nel territorio esinese già nel XVIII secolo e che ciclicamente si rinnova. Nel gennaio del 2019 il movimento, o meglio lo sprofondamento della parte superficiale del terreno aveva causato anche la formazione di evidenti crepe lungo via Grigna e nel muro di sostegno Sud del confinante campo sportivo comunale. In quella occasione, il sindaco Emanuele Moraschini aveva dovuto far fronte alla nuova situazione decretando l’inagibilità temporanea dello stadio dei Laghetti, e incaricando il geologo Luca Albertelli di redarre una perizia sulla situazione del sito. Non è ancora finita, e da qualche giorno sono in corso dei rilievi e dei carotaggi nella zona adiacente via Grigna. «I lavori coordinati dal geologo stanno per terminare - annuncia il primo cittadino -, e fanno parte di un più ampio progetto di approfondimento geologico e di conoscenza del nostro territorio iniziato più di un anno fa, in particolare per comprendere gli eventi carsici e il comportamento delle doline dei Laghetti, avviato in primavera e finanziato con un contributo straordinario di 100mila euro messo a disposizione dalla Regione». Lo studio ha già visto la realizzazione di indagini elettromagnetiche e soniche, continua Moraschini, «che allo stato hanno consentito di analizzare sezioni complete del sottosuolo fornendoci una accurata e maggiore conoscenza di quell’area sotterranea». TUTTO QUESTO per quanto riguarda il problema. E la risorsa? Bisogna ricordare che il Parco dei Laghetti, parte dell’Ecomuseo della Valgrigna, rientra nell’elenco dei beni compresi nel progetto «Art bonus», la misura pensata per favorire il mecenatismo ideata dal ministero per le Attività culturali e per il turismo. In sintesi, chiunque può effettuare donazioni per la conservazione dei patrimoni, in questo caso naturalistici, potendo in cambio godere di benefici fiscali sotto forma di credito d’imposta. Ebbene: il Comune di Esine vorrebbe allestire qui spazi aperti per i visitatori, permettendo di osservare i fenomeni carsici in sicurezza e offrendo tutte le informazioni scientifiche sugli stessi. Peccato però che per ora non si sia trovato alcun donatore per la sistemazione, la realizzazione di un infopoint e la posa fi nuovi pannelli informativi: un piano dal costo stimato di 160mila euro. •

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