Il Basalisc dall’alto sorveglia Cevo «È un’attrazione»

Il mostruoso Basalisc realizzato dall’artista Marco Martalar
Il mostruoso Basalisc realizzato dall’artista Marco Martalar
Il mostruoso Basalisc realizzato dall’artista Marco Martalar
Il mostruoso Basalisc realizzato dall’artista Marco Martalar

Invece di marcire nel sottobosco, circa 1500 pezzi di legno tra radici contorte, rami e tronchi sono stati utilizzati per creare, a Cevo, una imponente raffigurazione del Basalisc: una mitica creatura a metà tra serpente e drago che le leggende locali raccontano si aggirasse nella notte dei tempi nei boschi della Valsaviore. L’opera di grandi dimensioni (9x5 metri) è frutto della creatività dell’artista veneto Marco Martalar, da qualche tempo noto in mezza Europa per le sue gigantesche sculture modellate coi resti lasciati in eredità dalla devastante tempesta Vaia che raso al suolo interi boschi. «Anche se è da poche ore che mi sono reso conto di aver terminato, sono felice e soddisfatto - ha detto lo scultore a margine dell’inaugurazione, alla presenza dei bambi di asilo ed elementare e di un folto gruppo di cittadini -. Mi auguro che nella mente di qualche altro amministratore locale baleni l’idea di impiegare i resti della tempesta per realizzare altre statue, in modo da realizzare un piccolo museo all’aria aperta ai visitatori, sulla falsariga di quanto sta succedendo dalle mie parti con il leone di Venezia e la lupa del Lagorai». A credere in questa iniziativa è stato il sindaco, che ha anche scelto il luogo in cui collocare il mostro: la collinetta che si innalza per una decina di metri nella zona della Pineta. «Sono entusiasta perché è trascorso poco più di un anno dal quando abbiamo contattato lo scultore vicentino - commenta Silvio Citroni - e oggi possiamo finalmente ammirare l’opera in tutto il suo splendore». Che il Basalisc possa costituire un’attrazione turistica per la Valsaviore, da queste parti se lo augurano tutti. «Insieme alla Croce del Papa, al parco del tempo, al nostro centro storico e al percorso etrusco-celtico - rimarca Citroni -. Sul nostro territorio abbiamo la fortuna di avere tante cose da vedere». Il suono del corno impugnato da Italo Bigioli degli Amici della natura di Saviore, che poco prima aveva riassunto ai presenti le leggende che si tramandano da secoli sulla figura del Basalisc, ha messo la parola fine alla cerimonia inaugurale.•. L.Febb. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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