Il Consorzio residenti vuole essere riconosciuto

Il depuratore di Montecampione
Il depuratore di Montecampione
Il depuratore di Montecampione
Il depuratore di Montecampione

Con alcuni ritocchi parziali e altri sostanziali al proprio Statuto, il Consorzio dei residenti di Montecampione ha preso la strada di una nuova forma giuridica: da associazione non riconosciuta a sodalizio riconosciuto. Il cammino è iniziato nei giorni corsi, con la presentazione della bozza di riforma degli articoli scritti inizialmente nel 1977, modificati nel 2010 e più di recente nel 2018. Il nuovo testo, necessario per avviare l’iter per il riconoscimento giuridico da parte della Regione, prevede innanzitutto la modifica del voto assembleare: se prima a pesare nelle scelte era la caratura milionesimale in mano a ogni proprietario di immobile, ora il voto sarà capitario: uno per ogni titolare di abitazione. Ridefinite poi le norme che regolano la validità delle assemblee (ordinaria e straordinaria) e delle delibere. Un altro cambio riguarda la riduzione del numero dei consiglieri di amministrazione, da 11 a 9, con la presenza di diritto dei rappresentanti dei due Comuni sui quali insiste Montecampione, vale a dire Artogne e Piancamuno. Una poltrona che potrebbe generare un possibile conflitto di interessi dato che il Consorzio, stando al nuovo Statuto, ambisce a «provvedere a compiti e all’erogazione di servizi» quali il sistema di captazione delle acque, la potabilizzazione, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani, la pulizia e la manutenzione delle strade interne «affidati da enti pubblici e da società di diritto pubblico». Sono poi state modificate alcune forme verbali, come il passaggio dal vecchio «provvede» al «può provvedere», visto che servizi come ciclo idrico e raccolta rifiuti sono passati agli enti locali. Quanto al fondo consortile, oltre al contributo dei residenti che garantisce buona parte delle entrate del bilancio, nel nuovo Statuto si parla anche di proventi da attività commerciali accessorie. Rispetto al precedente è stata poi eliminata la casistica che definiva la ripartizione del fondo consortile in caso di scioglimento dell’ente, sostituita con la più generica «la devoluzione avrà luogo a norma di legge». Ora la bozza è a disposizione dei residenti, che potranno fare osservazioni in vista dell’approvazione, il 18 agosto. D.Ben.

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