Il palio di San Martino si tuffa nel Medievo

di Claudia Venturelli
I contradaioli in costumi medievali si contendono nel fine settimana la quindicesima edizione del Palio
I contradaioli in costumi medievali si contendono nel fine settimana la quindicesima edizione del Palio
I contradaioli in costumi medievali si contendono nel fine settimana la quindicesima edizione del Palio
I contradaioli in costumi medievali si contendono nel fine settimana la quindicesima edizione del Palio

Lo scettro è da strappare alla campionessa «n font a Buren» che di quattordici edizioni se ne è aggiudicata cinque, risultando la contrada più forte della storia del palio di San Martino di Borno. Palio che alla vigilia della 15esima edizione - che nel weekend farà tornare il paese al Medioevo - registra già il tutto esaurito nelle strutture ricettive. «Sicuramente - spiega il presidente della Confraternita del cervo, Alberto Zorza - la cosa che darà futuro e che ha portato i numeri a questi livelli è aver fatto presa e stregato i più piccoli, sono quelli che fanno muovere le famiglie. Se l'interesse non partisse lì non varrebbe la pena farlo». I NUMERI parlano da soli: nei tre giorni dell'evento, Borno si riempie a dismisura, tanto da sembrare troppo piccola. A questo si aggiunge che sarà un'annata speciale, non solo per il traguardo raggiunto, ma anche perchè verrà assegnato il «Primo palio dei Borghi armati». Si inizia domani sera con il corteo che passa a chiamare le contrade e arriva in piazza per la benedizione dei vessilli, la punzonatura degli attrezzi di gioco e le prime due sfide, la battagliola e l'assedio. I giochi, tra il parco basso di villa Guidetti e il centro storico andranno in scena per tutta la giornata di sabato, sera compresa, con le sfide più attese della corsa del formaggio, il tir del borel e il trabucco, e tutta domenica. Il palio sarà assegnato alle 18 mentre la chiusura è alle 21 con lo spettacolo di fuoco. Non aspettatevi novità, il palio è nato per non cambiare: «Una tradizione di questo genere forgia campioni e abilità, per cui sarebbe impensabile su una cosa così radicata portare un campione a certi livelli e poi portargli via il gioco. La novità è che i borghi che terminano il ciclo di cinque anni decreterà il vincitore che porterà a casa il palio». Eppure qualcosa di nuovo c'è, ed è un sogno che si fa ancora più grande, che va oltre l'idea che cinque anni fa coinvolse i borghi dell'unione: «La cosa più bella sarebbe di portare a conoscenza l'evento a tutto il territorio - chiude Zorza -. E poi a presenziare, a conoscere il progetto, ad avvicinarsi, infine, magari, ad aderire a un prossimo ciclo nell'ambito del palio dei borghi». L'ago del successo sarà come sempre il tempo, ma gli organizzatori assicurano, «abbiamo pensato anche a quello». •

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