Il sogno delle terme da favola farà «sospirare» fino al 2022

di Lino Febbrari
Prende forma la mega vasca snodo focale della struttura concepita dall’archistar Marco Casamonti
Prende forma la mega vasca snodo focale della struttura concepita dall’archistar Marco Casamonti
Prende forma la mega vasca snodo focale della struttura concepita dall’archistar Marco Casamonti
Prende forma la mega vasca snodo focale della struttura concepita dall’archistar Marco Casamonti

Come tutti i cantieri della provincia di Brescia anche quello dove sta prendendo forma il sogno del centro termale di Ponte di Legno ha riaperto dopo la forzata chiusura provocata dalla pandemia. OPERAI E TECNICI dell’impresa Fondamenta di Milano incaricata di realizzare l’opera hanno così potuto riprendere e portare a termine la prima fase dell’operazione, ovvero la realizzazione della gigantesca vasca impermeabile, nella quale una volta asportata l’enorme quantità di terreno che la riempie, inizierà la costruzione vera e propria del fabbricato progettato dall’archistar Marco Casamonti, vincitore del bando indetto dalla Sit. IL PROFESSIONISTA toscano ha ideato una struttura avveniristica, con due piscine che saranno le principali caratteristiche di queste terme, una collocata a 25 metri di altezza a sfioro che dominerà le montagne, la seconda a dieci metri di profondità, alla fine di un immaginario percorso in un ghiacciaio, per simboleggiare un crepaccio al centro dell’edificio: agli ospiti della struttura sembrerà di trovarsi sul fondo di una voragine circondati dal ghiaccio, e invece si troveranno immersi in una vasca di acqua calda. «Anche se un poco a rilento i lavori hanno ripreso – commenta Mario Bezzi presidente della società impiantistica e principale artefice del progetto terme -. Finalmente la “scatola”, chiamiamola così, è finita. I diaframmi impediranno all’acqua presente nel sottosuolo di penetrare nel cantiere, per cui potremo dare il via alla fase due, dove cominceremo a vedere qualcosa di concreto perché finora le lavorazioni si sono svolte esclusivamente sottoterra. La scatola verrà svuotata dal materiale – aggiunge Bezzi – e avranno inizio le opere di fondazione ed elevazione dello stabile. Tra qualche mese passando dal cantiere tutti potranno vedere l’evoluzione dei lavori e la struttura prendere forma». QUANDO È STATO presentato nel settembre del 2017 il progetto vincitore, era stato ipotizzato che il taglio del nastro potesse avvenire a fine 2020, al massimo la primavera successiva. Con l’avvio del cantiere, i vari intoppi che si sono succeduti, ultimo il Coronavirus, ovviamente l’ultimazione dell’opera slitterà di parecchi mesi. Il nuovo cronoprogramma che avete redatto cosa stabilisce come data termine? «Dopo lo stop imposto dalla pandemia e la ripartenza rallentata – chiarisce Bezzi – credo che bisogna stare prudenti con gli annunci. Diciamo che per ora l’obbiettivo a cui puntiamo è l’autunno del 2022. Poi col procedere dei lavori – conclude il presidente della Sit – vedremo di indicare un traguardo più preciso». PER L’OPERA che sicuramente porterà un valore aggiunto a tutto il comprensorio, la Sit ha stanziato più di 24 milioni di euro. Probabilmente lla già ingente somma non basterà per dar corpo, a distanza di vent’anni dal primo, al secondo grande sogno dell’alta Valle. •

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