L’anno accademico al via nella Valle «resiliente»

Giacomo Botticchio, rappresentante degli studenti, nel corso del suo intervento durante la cerimoniaIl rettore  dell’Università di Brescia, Maurizio Tira, ieri in aula magna
Giacomo Botticchio, rappresentante degli studenti, nel corso del suo intervento durante la cerimoniaIl rettore dell’Università di Brescia, Maurizio Tira, ieri in aula magna
Giacomo Botticchio, rappresentante degli studenti, nel corso del suo intervento durante la cerimoniaIl rettore  dell’Università di Brescia, Maurizio Tira, ieri in aula magna
Giacomo Botticchio, rappresentante degli studenti, nel corso del suo intervento durante la cerimoniaIl rettore dell’Università di Brescia, Maurizio Tira, ieri in aula magna

«Ci sentiamo sempre meno studenti e sempre più infermieri: stiamo facendo e faremo la nostra parte per combattere la pandemia ed anche le fake news». Così ieri mattina Giacomo Botticchio, rappresentante degli studenti della Scuola infermieristica ha ricordato il suo tirocinio in occasione della cerimonia di apertura delle attività dell’Università di Brescia «presso» l’Asst di Valle Camonica. Alla cerimonia, si è svolta nell’aula magna dell’ospedale di Esine, hanno partecipato. Erano presenti il rettore Maurizio Tira, la professoressa Arianna Coniglio, suo delegato alla Didattica ed alle Scuole di specializzazione, e alcuni docenti. A fare gli onori di casa è stato Maurizio Galavotti, direttore generale dell’Asst camuna. «Per la prima volta si svolge in valle l’apertura delle attività didattiche dell’Università, che ci vede come sede distaccata nelle aule di Darfo ed Esine, dei corsi di laurea infermieristica». Il dirigente dell’azienda sociosanitaria ha poi presentato i numeri attuali della scuola, sono 75 gli studenti iscritti nel triennio e 27 i laureati/laureandi nell’anno scorso. I docenti assommano a 58, 2 sono i tutor e 420 gli assistenti di tirocinio, oltre al direttore didattico e ad un addetto amministrativo. Facendo leva «sulle nuove sfide che la pandemia ci pone», Galavotti ha voluto far emergere come «formare professionisti adeguati per fronteggiare le nuove esigenze in campo sanitario, costituisce obiettivo strategico per la Valle Camonica». Il direttore generale di Ats Montagna Raffaello Stradoni ha sottolineato il rapporto fra Ateneo e Asst ribadendo l’estrema importanza del polo didattico in valle. «Insieme a quello per i medici di Medicina generale di Ats, è un fattore determinante per la formazione di professionisti, la cui carenza determinerà difficoltà nel garantire i livelli di salute auspicati», ha spiegato. Di sanità camuna e della vicinanza della Regione, hanno detto il presidente della Comunità Montana Sandro Bonomelli e l’assessore Davide Caparini. «Mi piace riaffermare la vicinanza dell’Università al sistema sanitario camuno nell’ambito dei saperi. Uno spirito dev’essere prevalente, anche per la presenza di eccellenze nello stesso ambito», il pensiero del rettore Maurizio Tira.•.

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