L’ultimo abbraccio a don Tignonsini il prete degli ultimi

di C.VENT.
Don Redento Tignonsini
Don Redento Tignonsini
Don Redento Tignonsini
Don Redento Tignonsini

Nella chiesa l’altare è ancora posizionato a metà della navata, come se lui, don Redento Tignonsini, parroco di Sacca di Esine morto lunedì sera dopo una lunga malattia, non se ne fosse mai andato. Nel salone dell’oratorio, che amava riempire e condividere, non si è mai fermato il silenzioso pellegrinaggio, prima del funerale che sarà celebrato oggi dal vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada, in diretta tv su Teleboario dalle 14,15, nel rispetto delle norme anti Coronavirus. Poi il sacerdote sarà sepolto nel cimitero locale. L’esempio di don Tignonsini, ultimo tra gli ultimi, prima nelle missioni in Kenia, poi nella Cooperativa sociale di Bessimo per i giovani con problemi di tossicodipendenza, avviata nella frazione di Rogno (Bg), quindi come parroco alla Sacca, è stato costante. «Abbiamo due dna - raccontava don Redento solo l’anno scorso -, quello del corpo, che è quello che la natura ti dà, e quello dello spirito legato alla parte educativa. Io sono cresciuto con i due princìpi che mi ha insegnato la mia famiglia: essere cristiano e amare il prossimo». Don Tignonsini «mancherà a tutti», come viene ripetuto anche sui social, oltre che fuori dalla camera ardente. Ma tutto fa pensare che lui sarà per sempre presente: nella sua comunità, nella sua Vallecamonica, nel mondo che ha provato a rendere un po’ più accogliente. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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