La battaglia sulla Tasi? Finita prima di iniziare

di D.BEN.
Uno scorcio del villaggio a  quota 1.200
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Perento, ovvero estinto, andato in archivio per inazione. È stata questa la fine del pronunciamento, mai avvenuto, in merito al ricorso al Tar avanzato dal Consorzio dei residenti di Montecampione e da tre membri dello stesso che sei anni fa si opposero alla decisione del Comune di Piancamuno di applicare la Tasi anche al territorio della stazione turistica ricadente sotto la propria competenza. Il presidente della sezione del Tribunale di Brescia ha dichiarato recentemente la perenzione del ricorso perché, trascorsi 5 anni dalla data del deposito dello stesso, non è mai stata presentata istanza di fissazione dell’udienza, e ovviamente non si è potuto procedere al giudizio. LA VICENDA risale al 2014, quando il consiglio comunale di Piancamuno approvò il regolamento per l’Imposta unica comunale e definì le aliquote e le eventuali detrazioni relative alla tassa sui servizi indivisibili. Dopo il deposito del ricorso, il Comune allora guidato da Renato Pe si costituì in giudizio per far valere le ragioni delle proprie scelte. Da allora però solo silenzio: nessuna richiesta di fissazione dell’udienza da parte del Consorzio e dei tre associati. Così, di fronte all’apparente assenza della volontà di proseguire l’azione giudiziaria, il presidente del Tar ha chiuso il fascicolo. Dopo la presa di posizione iniziale seguita alle delibere consiliari, definite inique da un’assemblea dei residenti del gennaio 2015, i rapporti tra il Comune e il Consorzio migliorarono sostanzialmente, tanto che successivamente più di una volta lo stesso ricorso contro la Tasi venne definito un problema non prioritario. Da qui il venir meno dell’interesse e la decisione di lasciar cadere il tutto. Scelta che, sulla base del codice di procedura amministrativa, ha portato alla recente estinzione del giudizio «per mancato impulso e inattività delle parti». •

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