La Liberazione di Breno arriva tre giorni dopo

di Luciano Ranzanici
Il tricolore issato sul castello di Breno il 28 aprile1945
Il tricolore issato sul castello di Breno il 28 aprile1945
Il tricolore issato sul castello di Breno il 28 aprile1945
Il tricolore issato sul castello di Breno il 28 aprile1945

Breno celebra oggi, in collaborazione con il gruppo Alpini e l’Anpi di Valle Camonica, l’anniversario del 25 Aprile. La cittadina venne infatti liberata il 28 aprile 1945 e la data è ricordata attraverso la dedicazione, avvenuta anni fa, dell’omonimo viale alberato. Furono le Fiamme Verdi a sfilare per le strade di Breno provenendo da piazzetta Vielmi, guidate dai comandanti partigiani, fra i quali Gianni Guaini «Giorgio», Filippo Piccinelli «Dario» e Martino Poli «Mario», poi divenuto generale. Il 28 aprile 1945 di Breno viene ricordato perché sulla torre del Castello venne issato il tricolore: la collocazione della bandiera nazionale fu laboriosa poiché non se ne trovava in paese una priva della corona e dello scudo sabaudo ed il patriota brenese Franco Franceschetti in quei giorni s’era fatto in quattro per trovarla. Grazie alla disponibilità del professor Mario Ippoliti che ne conservava una in seta grezza, probabilmente d’epoca garibaldina, fu così possibile appenderla al pennone, come segno dell’avvenuta Liberazione. Il simbolo della nazione venne in seguito restituito alla famiglia e l’ingegner Augusto Ippoliti (ora arzillo ultranovantenne) ed il fratello Paolo, ex insegnante e preside, lo riposero fra le «cose belle» di famiglia. Tre anni fa, intermediario Ugo Calzoni, lo stesso ingegner Ippoliti, autore di un gesto civico di assoluto valore, decise di donarlo al Comune di Breno che lo incorniciò: da allora il tricolore (ancora in buone condizioni) è visibile nella sala consigliare, emblema del dibattito politico/amministrativo di Breno, a memoria di quel 28 Aprile di 77 anni fa. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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