La neve artificiale per il Plan? Primi passi verso la «cisterna»

di Domenico Benzoni
Montecampione  La conca di Basssinale in cui verrà realizzato il laghetto artificiale atteso da anni
Montecampione La conca di Basssinale in cui verrà realizzato il laghetto artificiale atteso da anni
Montecampione  La conca di Basssinale in cui verrà realizzato il laghetto artificiale atteso da anni
Montecampione La conca di Basssinale in cui verrà realizzato il laghetto artificiale atteso da anni

Ipotizzato fin dall’inizio degli anni Novanta, più volte auspicato anche successivamente, ritenuto essenziale per l’innevamento artificiale in una stazione sciistica spesso alle prese con ridotte precipitazioni naturali, e quindi per il futuro del comprensorio turistico di Montecampione, il bacino idrico di Bassinale sta finalmente diventando qualcosa di concreto. Anche se ancora non si vedono macchinari all’opera. I primi passi verso la realizzazione sono rappresentati da una verifica letteralmente sul campo. È infatti stato avviato l’iter per le indagini geologiche e sismiche necessarie. La zona nella quale è prevista la realizzazione dell’invaso artificiale è già una conca naturale, che si trova poco oltre il complesso abitativo de Le Baite del Plan, a quota 1.800 metri. Qui l’ammasso di rocce di un tempo è stato in parte coperto dai lavori per l’allestimento delle piste, e la necessità di avere garanzie sulla stabilità dell’invaso è fondamentale, oltre che per la sicurezza, anche per tranquillizzare le persone che, ad Artogne, più di una volta hanno fatto sentire la loro voce critica sull’impatto dell’intervento. Secondo l’iniziale studio di fattibilità, circa metà del bacino dovrebbe essere scavato, mentre il resto sarà in rilievo, contenuto da un terrapieno. In tutto è previsto che la grande vasca al servizio dei cannoni sparaneve contenga circa 48 mila metri cubi d’acqua. Oltre che per alimentare l’innevamento artificiale, in considerazione del fatto che l’andamento meteorologico non è sempre favorevole come quest’anno con le sue abbondanti nevicate, il laghetto si rivelerà prezioso anche a fronte di eventuali (e per niente rari) incendi boschivi, e durante l’estate è destinato a trasformarsi in un punto di attrazione turistico ricreativa grazie all’area circostante che sarà attrezzata. L’incarico di studiare lo stato geologico dell’area è stato affidato a fine marzo a un professionista di Darfo Boario, e i suoi rilievi diverranno parte integrante del progetto esecutivo. La costruzione del bacino di Bassinale rientra nel programma di opere pubbliche predisposto dal Comune di Artogne per il 2021. La spesa prevista, quasi 821 mila euro, è coperta per 383 mila dal contributo regionale che fa parte dell’Accordo quadro per lo sviluppo del turismo invernale ed estivo nella bassa Valcamonica; per 232 mila dalla Comunità montana e per il resto dal Comune stesso. A lavori conclusi, toccherà poi a Montecampione Ski area provvedere agli allacciamenti necessari all’estensione della rete di innevamento artificiale. Un intervento, quest’ultimo, che dovrebbe rientrare nel contributo di 800 mila euro legato al bando «H 48» concesso dalla Regione prima della pandemia e finalizzato a sostenere le stazioni sciistiche impegnate a far fronte ai cambiamenti climatici con l’innovazione tecnologica per la neve programmata. Per partecipare a questo bando, Msa aveva predisposto progetti per quasi 2 milioni di euro. •.

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