Maria se ne va e regala i tesori del Papa

di D.BEN.
Maria Kazimiera Kamieniecka con alcuni dei suoi tesori
Maria Kazimiera Kamieniecka con alcuni dei suoi tesori
Maria Kazimiera Kamieniecka con alcuni dei suoi tesori
Maria Kazimiera Kamieniecka con alcuni dei suoi tesori

C’è una lunga storia d’affetto tra polacchi, uno molto famoso, l’altra meno, sullo sfondo di Artogne. A tenerla in vita c’è Maria Kazimiera Kamieniecka, che continua a manifestare il proprio amore per Papa Carol Wojtyla. Per il «suo» pontefice, la prima ha allestito anni fa una mostra fotografica, ha trasformato il suo giardino in un’apoteosi del santo di Wadowice, gli ha riservato un’intera stanza per custodire immagini, fotografie, ricordi, e ha pubblicato il libro «Historia Jednego Jubileuszu», che racconta la visita di una ottantina di pellegrini polacchi a Roma. Inoltre è stata ricevuta in Vaticano e custodisce gelosamente una reliquia di Giovanni Paolo II ricevuta dal segretario particolare Stanislaw Dziwisz. ARRIVATA ad Artogne da Roma, dopo una lunga permanenza in Valcamonica si trova costretta dall’età a scegliere un’altra sistemazione, per essere più vicina alla figlia. E dove andrà ad abitare? In un altro paese che ha a che fare con un papa: Concesio. Se Carol Wojtyla sarà sempre il promo nel suo cuore, di sicuro Paolo VI salirà al secondo posto. Maria è già alle prese con le esigenze dei traslochi: trovare spazio a tutti quei ricordi che la legano al connazionale santificato. Quadretti, foto ricordo, immagini e tanto altro stanno prendendo la strada di Concesio, ma diverse riproduzioni e alcune gigantografie non possono trovare spazio nella sua nuova abitazione. Di abbandonare il materiale non se ne parla nemmeno. Così Maria vuole regalarlo. I pannelli della mostra allestita nel 2011 hanno già trovato destinazione nell’oratorio di Artogne. Rimangono da affidare alcune gigantografie, tra le quali tre elaborazioni artistiche di Anita Pagani e Lidia Mensi. «Se ci fosse qualcuno interessato sarei contentissima di regalarle - spiega Maria - perché non posso portarle con me, ma non voglio nemmeno che vadano distrutte. Chi lo desidera può contattarmi tranquillamente». L’appello è a oratori, enti, gruppi o privati. •

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