Municipio e Rsa, colpo di spugna sul virus

La vestizione di un vigile del fuoco nel nucleo NbcrI militi durante la sanificazione della Rsa di Malonno
La vestizione di un vigile del fuoco nel nucleo NbcrI militi durante la sanificazione della Rsa di Malonno
La vestizione di un vigile del fuoco nel nucleo NbcrI militi durante la sanificazione della Rsa di Malonno
La vestizione di un vigile del fuoco nel nucleo NbcrI militi durante la sanificazione della Rsa di Malonno

Lino Febbrari Farà tirare un sospiro di sollievo l’intervento di sanificazione in due fasi attuato dal Nucleo batteriologico chimico e radiologico (Nbcr) dei vigili del fuoco nelle principali strutture pubbliche di Malonno. Affiancati dai colleghi volontari di Edolo, bardati come marziani e nebulizzando nei locali prodotti chimici specifici, i tecnici arrivati dal comando di Brescia hanno prima sterilizzato il palazzo comunale e la sede del gruppo di Protezione civile «Le Torri», poi la Rsa «Don Giovanni Ferraglio». Il complesso di operazioni che hanno reso igienicamente idonea la residenza di un centinaio di anziani è durata più di due ore, e ha riguardato principalmente gli spazi comuni. «Ringrazio tutti gli operatori e i loro superiori che hanno dato seguito alla mia richiesta - dice il sindaco Giovanni Ghirardi - e ringrazio anche i volontari di Edolo e i ragazzi della nostra Protezione civile. Oggi siamo nella Don Ferraglio, sicuramente un fiore all’occhiello per tutta la Valcamonica, e ne approfitto per esprimere la mia profonda gratitudine e quella dei cittadini a tutto il personale della casa di riposo e al cda, perché negli ultimi due mesi hanno fatto un lavoro incredibile affrontando un’emergenza sanitaria che non ha precedenti». Non appena scoppiata la pandemia, col supporto della Protezione civile locale e la disponibilità dei medici di base e dei negozianti, l’amministrazione civica ha attivato una serie di iniziative per sostenere le famiglie e soprattutto le più deboli. I VOLONTARI de Le Torri tutti i pomeriggi distribuiscono beni di prima necessità nel capoluogo e nelle numerose frazioni. «Basta che faccia una telefonata - afferma Ghirardi - e immediatamente loro si mettono a disposizione facendo tutto il possibile». Malonno ha inoltre fatto da sé per il capitolo mascherine. Infatti il Comune ha incaricato una ditta del posto di realizzare i dispositivi di protezione individuali impiegando tessuto certificato antibatterico lavabile. «Abbiamo fatto questa scelta, e probabilmente siamo stati gli unici - aggiunge il primo cittadino -, perché ritenevamo importante dotare la nostra gente di un dispositivo lavabile e riutilizzabile per circa un mese. Inoltre, la settimana scorsa abbiamo chiuso il primo bando per i buoni spesa comunali, che sono stati erogati a 60 nuclei familiari: un massimo di 350 euro per quelli numerosi e un minimo di 150. A maggio faremo un nuovo bando per esaurire la somma messa a disposizione dal Governo. Infine, abbiamo deciso di fornire le mascherine made in Malonno anche ai minorenni, quindi ne produrremo altre 500». La situazione contagi? «Sono una quarantina finora le persone che sono state colpite dal virus, due quelle dichiarate guarite e purtroppo si sono registrati anche tre morti - conclude il giovane sindaco -.Dati che ci fanno capire come l’emergenza non sia ancora terminata. Per cui tutti dobbiamo seguire scrupolosamente le regole». •

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