SULLA NEVE

Musica e strumenti di ghiaccio al Presena per 200 spettatori

di Lino Febbrari
La «Paradice band» si esibisce il giovedì mentre il sabato si alterneranno cantanti e gruppi come Marlene Kunz e Irene Grandi, per finire con i creatori del contenitore e di tutti gli strumenti.
La «Paradice band» si esibisce il giovedì mentre il sabato si alterneranno cantanti e gruppi come Marlene Kunz e Irene Grandi
La «Paradice band» si esibisce il giovedì mentre il sabato si alterneranno cantanti e gruppi come Marlene Kunz e Irene Grandi
«Concerti da brividi» nel grande igloo teatro costruito per Paradice Arena 2023

Le note della celebre «The house of the rising sun» hanno aperto l’altro ieri, ai piedi del ghiacciaio Presena, i «concerti da brividi». In un grande igloo teatro costruito per la rassegna, cinque polistrumentisti terranno compagnia al pubblico fino al 25 marzo proponendo un ricco repertorio di brani, pizzicando le corde di chitarre create col ghiaccio e martellando con le bacchette i rullanti di una batteria dello stesso materiale hanno dato il via all’edizione 2023 di «Paradice music». Prima che la pandemia bloccasse tutto, l’evento in quota si chiamava Ice music Festival, il teatro «Ice dome» e la «Paradice orchestra» era il principale gruppo musicale che si esibiva. Il tutto (o quasi) si doveva al genio dello statunitense Tim Linhart.
Il periodo di stop forzato ha tra l’altro contribuito a innescare (e forse accentuare) le incomprensioni tra gli organizzatori e il vulcanico artista, celebre per le sue sfuriate quando le cose non andavano per il verso giusto. Così gli attori principali si sono lasciati in modo amichevole, ma non per questo è cessata l’iniziativa musicale. Infatti, il Consorzio Pontedilegno Tonale ha deciso di proseguire, ma è stato necessario apportare alcune modifiche. A partire, come abbiamo visto, dal titolo della rassegna, dalla denominazione del luogo diventato «Paradice arena», e dal gruppo stabile di musicisti che si esibisce tutti i giovedì pomeriggio, battezzato «Paradice band» (al sabato invece si alterneranno cantanti e gruppi di fama nazionale; spiccano i nomi dei Marlene Kunz e di Irene Grandi), per finire con i creatori del contenitore e di tutti gli strumenti.

L’ingresso della nuova «Paradice arena» a quota 2.600 metriIl pubblico all’interno del grande igloo per i concerti dell’alta valle
L’ingresso della nuova «Paradice arena» a quota 2.600 metriIl pubblico all’interno del grande igloo per i concerti dell’alta valle

Le varie difficoltà incontrate nell’edificazione dell’anfiteatro ghiacciato

Fatta questa premessa, va riportata la grande soddisfazione dei vertici del Consorzio per un’impresa arrivata in porto nonostante l’addio di Linhart e le difficoltà incontrate nell’edificazione dell’anfiteatro ghiacciato. «È una nuova avventura basata sulla conoscenza, sulle capacità e soprattutto sulle persone della Val di Sole e della Valcamonica - commenta il direttore generale Michele Bertolini -. Quindi un legittimo orgoglio per tutti noi. I costruttori guidati da Ivan Mariotti hanno tirato su questo bellissimo igloo, mentre Matteo Aielli, Lino Mosconi e Giorgio Tomaselli si sono concentrati sugli strumenti. Dicevo orgoglio per tutta la località perché abbiamo collaborato con artisti del luogo che hanno fatto qualcosa di eccezionale».
L’imponente struttura di ghiaccio è collocata a poche decine di metri dal passo Paradiso, a circa 2.600 metri, e sulle gradinate possono trovare posto fino a 200 spettatori. La Paradice Arena è raggiungibile da Passo del Tonale con la Cabinovia Paradiso. «Sono felice di essere riuscito a portare a termine questo incarico - afferma lo scultore malonnese Ivan Mariotti -. Col mio staff di dieci persone abbiamo lavorato per più di un mese e purtroppo le temperature anomale hanno complicato la costruzione di questa grandiosa arena».

Le temperature hanno complicato il lavoro

Tra gli artisti che hanno realizzato gli strumenti c’è un ex allievo di Linhart: Matteo Aielli, giovane architetto milanese da tempo trapiantato a Ponte di Legno. L’ormai esperto liutaio del giaccio non nasconde le difficoltà che la sua mini squadra ha dovuto superare. «Le temperature hanno complicato il lavoro, e in alcune occasioni per accelerare la produzione siamo stati costretti a usare il congelatore». L’esperienza acquisita nelle precedenti edizioni gli ha permesso inoltre di apportare sostanziali modifiche agli strumenti (il ponte, per esempio, poggia direttamente sulla struttura che tiene la cordiera e non sul ghiaccio) e di metterne in produzione molti altri. «Abbiamo fatto scorta», aggiunge con un sorriso. Per rivelare poi una curiosità: «Il piatto anteriore del violoncello e del violino sono di acqua gassata: migliora molto la loro sonorità».

Il programma dei concerti del week end e gli appuntamenti del giovedì con la Paradice Band.

 

Suggerimenti