Niente sci, ma i negozi restano

Il presidente dei commercianti di Montecampione Maurizio Carrara
Il presidente dei commercianti di Montecampione Maurizio Carrara
Il presidente dei commercianti di Montecampione Maurizio Carrara
Il presidente dei commercianti di Montecampione Maurizio Carrara

Ponte dell’Immacolata e festa di San Ambrogio si avvicinano, e a Montecampione, un tempo definita la Milano montana, il calendario alimenta la voglia di neve e riporta alla mente il ricordo degli anni in cui per l’occasione si aprivano gli impianti di risalita. Quest’anno l’unica precipitazione nevosa ha fatto una comparsa lo scorso 22 novembre, ma comunque la si voglia definire, disdetta, sfortuna o altro, questa volta per il villaggio turistico è suonata la campana dell’addio alla stagione sciistica. Il silenzio su ogni fronte da parte di Misa (Montecampione international sporting area), la società che detiene la maggioranza della ski area, fa da contrappunto alla valanga di commenti di ogni genere sui social. C’è chi auspica almeno l’apertura in extremis della seggiovia principale, la Corniolo; chi fa notare che anni fa altri imprenditori erano interessati agli impianti e sono stati contrastati; alcuni esprimono preoccupazione per il rischio di svalutazione delle case e qualcuno, fiducioso, ricorda come la località con i suoi esercizi commerciali continui a essere viva e a operare anche in inverno. A mantenere alto il morale tocca al presidente dell’Associazione commercianti di Montecampione, Maurizio Carrara, che ovviamente non nasconde le difficoltà soprattutto per coloro che operano grazie alle piste e per le conseguenze sull’indotto, ma chiarisce che i problemi si manifesteranno soprattutto dopo l’Epifania. «L’afflusso nei weekend e per il periodo di Natale e Capodanno non dovrebbe mancare, considerato che i proprietari degli appartamenti frequenteranno la stazione - spiega Carrara - ma è certo che con gli impianti chiusi l’economia collegata ne risentirà». L’associazione intende chiedere l’intervento di Comunità montana e Comuni per uscire da questa incertezza e fare in modo di poter ripartire col botto il prossimo anno. «Io cerco sempre di essere positivo - conclude il presidente dei commercianti -; credo in Montecampione e che riusciremo a uscire anche da questa situazione». Al momento però due scuole sci hanno già fatto sapere che si trasferiscono in quel di Borno, nel comprensorio Pontedilegno-Tonale e sul monte Pora, e stanno pensando di organizzare pure un servizio di trasporto per i propri clienti. Per ora l’unico fantasma che aleggia sul destino sciistico di Montecampione è la Msa, che dovrà pur farsi viva se non si vogliono perdere i finanziamenti regionali. A meno che non siano gli enti pubblici ad affrontare il problema.•. D.Ben.

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