Ossimo, scuola riadattata a tempo di record

di Claudia Venturelli
L’inaugurazione della elementare di Ossimo sistemata
L’inaugurazione della elementare di Ossimo sistemata
L’inaugurazione della elementare di Ossimo sistemata
L’inaugurazione della elementare di Ossimo sistemata

C’erano solo 40 giorni per rendere bella e sicura la scuola elementare di Ossimo Inferiore. Sembrava un’impresa impossibile, e invece, i 260mila euro messi a disposizione dalla Regione e dal Governo e il lavoro senza sosta dell’impresa hanno fatto il miracolo. Seguendo le ultime disposizioni sanitarie, nei corridoi sono state tratteggiate le direzioni obbligatorie e gli spazi, mentre le classi hanno banchi singoli grazie all’intuizione del comune: immaginando che quelli promessi da Roma non sarebbero arrivati in tempo per l’inizio delle lezioni ma a ottobre inoltrato, a Ossimo hanno fatto da sè acquistandoli dal colosso Ikea a 25 euro l’uno. «Questa è una scommessa vinta - commenta il sindaco Cristian Farisè -, perchè in quaranta giorni abbiamo sistemato il vecchio edificio rifacendo l’esterno e il primo piano. Abbiamo anche ricavato un nuovo spazio adibito ad ambulatorio medico al servizio della popolazione, completamente indipendente e staccato, per ragioni di sicurezza, dalla scuola». SPAZI NUOVI anche per la mensa, mentre si studiano i progetti per completare il rifacimento del piano rialzato così da completare lo stabile con nuovi spazi. Questa è l’unica elementare rimasta a Ossimo dopo la chiusura, tre anni fa, di quella della frazione superiore (oggi riconvertita in poliambulatorio), ed è considerata da molti un servizio all’Altopiano del sole. Non in competizione con quella di Borno, ma un tassello che completa l’offerta: «La scuola di Borno è antimeridiana mentre qui c’è il tempo pieno, i ragazzi sono impegnati dalle 8 alle 16, un servizio importante per le famiglie». Solo pochi anni fa contava nove bambini e un paio di pluriclassi, oggi ne vede iscritti trentaquattrO: un numero destinato a crescere ancora, tanto che già nel 2021 si prevede l’incremento delle classi. È la rivincita delle piccole istituzioni di paese: la pandemia che ha chiesto spazi più grandi e il distanziamento dei bambini hanno trovato risposte soprattutto in quegli istituti decentrati che tanti governi volevano chiudere per mancanza di studenti. Oggi qui la ripartenza è più facile che altrove perchè gli spazi non mancano. «SARÀ strano ritrovarsi dopo tutto questo tempo - ha detto una maestra durante l’inaugurazione -; ma sarà bellissimo e con tutte le misure necessarie torneremo a imparare e a volerci bene». •

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