Quando Ponte di Legno è rinato. Un luglio di storia e di cultura

Ciò che restava  di Ponte di Legno dopo il bombardamento austriaco del 1917Le esplosioni delle granate in paese viste da Cima Lagoscuro
Ciò che restava di Ponte di Legno dopo il bombardamento austriaco del 1917Le esplosioni delle granate in paese viste da Cima Lagoscuro
Ciò che restava  di Ponte di Legno dopo il bombardamento austriaco del 1917Le esplosioni delle granate in paese viste da Cima Lagoscuro
Ciò che restava di Ponte di Legno dopo il bombardamento austriaco del 1917Le esplosioni delle granate in paese viste da Cima Lagoscuro

Nel settembre del 2017, Ponte di Legno aveva commemorato il centenario del bombardamento austriaco scatenato attorno alle 11 e che in poche ore distrusse quasi completamente il paese: quando calò il buio solo pochi fabbricati erano stati risparmiati dalle granate e dalle fiamme. Trovandosi a ridosso della prima linea, l’abitato fu evacuato all’indomani dello scoppio delle ostilità, perciò le cannonate non fecero vittime. La cittadina fu ricostruita rapidamente negli anni successivi, con il concorso di molti enti pubblici e di numerosi finanziatori privati, e la rinascita venne celebrata con una imponente manifestazione popolare il 31 luglio 1921. A un secolo di distanza, la resurrezione di quella che negli anni è diventata una tra le più conosciute stazioni invernali verrà celebrata - sempre a fine luglio - con una serie di eventi coordinati dalla Pro loco e patrocinati da istituzioni, enti e associazioni. Da qualche giorno il comitato organizzatore è al lavoro per stilare il nutrito cartellone che verrà pubblicato nelle prossime settimane. «Ci sarà una parte prettamente culturale - anticipa Elena Veclani, presidente del sodalizio di promozione locale -, come per esempio, un convegno che abbiamo già fissato per giovedì 29 luglio. Abbiamo poi intenzione di realizzare iniziative che culmineranno in uno spettacolo, che ipotizziamo teatrale nel contesto del centro, anche con una parte scenografica molto importante, e questo farà parte integrante della commemorazione vera e propria». Infine - aggiunge Veclani - «è nostra intenzione ampliare il patrimonio culturale dalignese valorizzandolo ulteriormente. Per questo stiamo svolgendo un’attività di ricerca e di digitalizzazione di centinaia di documenti, che poi verranno resi fruibili dalla biblioteca di Ponte attraverso una piattaforma digitale che verrà creata per poter presentare a un pubblico molto più vasto la storia di questo evento». L’appuntamento di fine luglio servirà anche per celebrare in qualche modo l’uscita dalla fase più acuta dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo da più di un anno? «Il nostro obbiettivo è anche questo - conclude la presidente -, cioè vogliamo dare a questa iniziativa un respiro più ampio e un significato simbolico di una rinascita che non è solo storica e di Ponte di Legno, ma anche di un’Italia che ha davvero bisogno di risorgere». Del Comitato battezzato «Ponte di Legno paese rinato (1921-2021)» fanno parte la Pro loco, che come detto avrà il ruolo di capofila, il Comune, la commissione Biblioteca, i tre gruppi alpini (Ponte, Pezzo e Zoanno/Precasaglio), la banda di Pezzo, l’Università degli Studi di Brescia, la Società storica e antropologica di Valcamonica e Ponte di Legno Mirella Cultura. Ivan Faiferri, presidente della Società storica: «Questo evento rappresenta un’occasione da non perdere. In primo luogo rafforzerà la memoria collettiva della comunità coinvolgendo la popolazione nelle iniziative che verranno realizzate. Inoltre, dato che alla base delle celebrazioni ci sarà un solido lavoro di ricerca storica, si tratta di un’opportunità per investire integrando l’attività di studio con applicazioni economiche, come l’avvio di un circuito di visite guidate da professionisti e il lancio di una piattaforma digitale».•.

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