Residenti, il Consorzio rilancia

L’assemblea dei residenti per la presentazione del nuovo statuto
L’assemblea dei residenti per la presentazione del nuovo statuto
L’assemblea dei residenti per la presentazione del nuovo statuto
L’assemblea dei residenti per la presentazione del nuovo statuto

La forma giuridica è nuova, ma il contenuto cambia solo in parte rispetto al passato. Il Consorzio dei residenti di Montecampione, da associazione non riconosciuta che affonda le radici nel lontano 1977, grazie al recente decreto della Regione si trasforma in associazione riconosciuta di carattere privato. Un passaggio arrivato dopo un iter piuttosto difficile, caratterizzato dalla dichiarata iniziale non procedibilità affermata da Milano, alla quale ha fatto seguito la contestazione da parte del presidente del Consorzio. Poi le spiegazioni da palazzo Lombardia, i contatti con i funzionari da parte di chi era contro e di chi sosteneva il riconoscimento richiesto. Infine il risultato atteso: il «Consorzio Montecampione» può essere iscritto nel registro delle persone giuridiche private. Questo a seguito anche della modifica del tenore letterale di alcuni articoli del vecchio Statuto associativo (articoli 2 su sede, 5 su scopo, 6 su consorziati, 13 su assemblea consortile e 16 sul consiglio di amministrazione), che prevedevano per esempio la possibilità di erogare servizi di competenza pubblica e la presenza di due membri di diritto nel Cda in rappresentanza dei Comuni di Artogne e di Piancamuno, presenza che è invece divenuta eventuale, volontaria e oggetto di elezione. Il risultato è stato presentato sabato scorso a una trentina di residenti che si sono riuniti nel teatro de «La Splaza», dato che il cinema di Alpiaz è oggi sprovvisto del certificato di agibilità. «Il percorso è stato più complicato del previsto, ma quanto successo non ci riguarda più - ha sottolineato il presidente Paolo Birnbaum - ora si guarda a veicolare un messaggio di collaborazione con i Comuni, a essere di supporto a chi vuole investire a Montecampione e a sostenere la società degli impianti perché la nostra località vive anche grazie a essi». C’era anche la sindaca di Artogne Barbara Bonicelli, che sollecitata da alcune domande ha riconosciuto le tante esigenze della stazione turistica, ma ha aggiunto che i soldi disponibili sono pochi dato che «c’è molta Imu che scende, ma anche molta che non scende» da Montecampione e che parte dell’imposta finisce nel patto di stabilità. «Per la strada del Plan i lavori stanno subendo forti rincari a causa prima del Covid e ora della guerra - ha spiegato - ma ci stiamo impegnando per un patto territoriale con la Regione per sostenere gli impianti». Si parla di 15 milioni di euro di investimento con l’obiettivo di un project financing. •. D.Ben.

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