Resilienza, una materia per i ragazzi del «Golgi»

L’edificio  che ospita il Liceo «Camillo Golgi» di Breno
L’edificio che ospita il Liceo «Camillo Golgi» di Breno
L’edificio  che ospita il Liceo «Camillo Golgi» di Breno
L’edificio che ospita il Liceo «Camillo Golgi» di Breno

Si intitola «Progetto resilienza», ed è un’iniziativa formativa utile ad aprire le coscienze curata da Ivan Moreschi, insegnante di Scienze motorie e sportive del Liceo «Camillo Golgi» di Breno. Si sta articolando nelle cinque classi del liceo Economico sociale e nella prima del liceo a indirizzo Sportivo attivato solo lo scorso anno, ed è lo stesso docente a motivare l’operazione che ha visto anche il confronto con un atleta speciale: un 21enne costretto sulla sedia a rotelle. «Ho voluto sensibilizzare i ragazzi nell’affrontare eventuali eventi drammatici che possono sconvolgere improvvisamente la vita, reagendo alla disperazione e sviluppando la capacità di resilienza - spiega l’insegnante - reinventandosi e adattandosi alle nuove situazioni e vivendo lo sport con una diversa abilità». Per cercare di raggiungere questa consapevolezza, nei giorni scorsi gli studenti, ai quali si sono aggregati i raqgazzini dell’Istituto comprensivo Darfo 2, hanno incontrato in remoto, sulla piattaforma Zoom, Manuel Bortuzzo, un giovane paratleta veneto che da due anni ha perso l’uso delle gambe dopo essere stato gravemente ferito alla schiena da un colpo di pistola esploso nel febbraio del 2019 da due ragazzi in scooter, forse per un terribile scambio di persona. Per il nuotatore, specialista del mezzofondo e che prima dell’incidente si allenava nel Centro federale di Ostia con campioni del calibro di Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti, si è interrotta la carriera agonistica «normale» ed è iniziata la nuova condizione di atleta diversamente abile. «È stata una opportunità in più che la scuola ha colto per trasmettere agli studenti un esempio rilevante ed una preziosa lezione di vita - commenta Moreschi -; soprattutto in questi mesi di pandemia in cui sono stati costretti ad affrontare nuove sfide, spesso troppo grandi per la loro età». «La vicenda di Manuel Bortuzzo ci insegna che la vita non è mai scontata e basta davvero poco per stravolgere del tutto priorità e valori - aggiunge il docente del Liceo Golgi -. In particolare il suo esempio di resilienza ha testimoniato ai nostri ragazzi che l’essere umano deve sempre far leva sulle proprie risorse per risollevarsi e lottare».•. L.Ran.

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