Resistenza, grazie alle donne

di L.RAN.
Un momento della cerimonia di Cerveno
Un momento della cerimonia di Cerveno
Un momento della cerimonia di Cerveno
Un momento della cerimonia di Cerveno

Cerveno è uno dei paesi simbolo della Resistenza in Valcamonica, e quest’anno è stato scelto per ricordare in modo comprensoriale il 74esimo anniversario della Liberazione. Il sindaco è una donna, Marzia Romano, e ha voluto dare un’impronta femminile alla manifestazione. Così, il momento centrale della celebrazione è stato rappresentato dall’intitolazione alle Donne della Resistenza di una via che porta al paese. Tra quelle donne c’era e c’è ancora anche Domenica Guarinoni, nome di battaglia «La Bionda», e la sua storia di staffetta partigiana è stata raccontata dalla nipote Paola Bressanelli, mentre il primo cittadino ha ribadito l’importanza della componente femminile nella lotta di Liberazione dal fascismo, e ha rivolto un appello ai bambini presenti invitandoli «ad aiutarci in questa festa e nei rinnovare i suoi valori». DOPO lo scoprimento della targa stradale, i bambini delle scuole, protagonisti di letture e della preparazione di lavori sul tema, hanno consegnato ai sindaci presenti alcune pianticelle depositate poi in un unico grande vaso come simboli di unitarietà. È stata una celebrazione affollata, alla quale hanno aderito nove dei dieci Comuni della media valle e la Comunità montana: in piazza le rappresentanze di Anpi e Fiamme verdi, dell’Associazione nazionale ex internati e di quelle d’arma, dei sindacati e dei gruppi alpini e della protezione civile. C’era anche Giovanni Costa, classe 1926, un partigiano piemontese combattente nella Val di Lanzo. Il cerimoniale? I tradizionali omaggi ai monumenti e i doppi onori al comandate cervenese delle Fiamme verdi Giacomo Cappellini. •

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