Servizi alberghieri Il sogno del rilancio rimane nel cassetto

di D.BEN.

Il magnifico innevamento del comprensorio e la voglia frustrata di una sciata non fanno dimenticare i problemi della situazione alberghiera di Montecampione; anzi. L’assenza di strutture ricettive pesa non poco sulle prospettive di sviluppo turistico, e intanto resta aperto l’iter legato al fallimento della società Stella Alpina di Merano. La srls, che nel 2018, aveva ricasseo le speranze rilevando gli alberghi di quota 1200 e del Plan già della Montecampione hotels, e che in un paio d’anni dall’acquisto è a sua volta finita su un binario morto. DICHIARATA fallita il 27 ottobre dello scorso anno dal giudice Francesca Bortolotti del Tribunale di Bolzano, ora è alle prese con le richieste dei creditori e di eventuali terzi che vantassero diritti. Il 9 febbraio è in calendario la prima udienza per la verifica dello stato passivo. A presentare istanza di fallimento per il mancato pagamento delle quote consortili legate al possesso dell’albergo di 1.200 era stato il Consorzio residenti di Montecampione, al quale si era aggiunto anche l’ente gestore de Le Baite per quanto riferibile al complesso ricettivo di quota 1.800. Sul fronte dei creditori non manca neppure il Comune di Artogne, al quale competerebbero le quote Imu non pagate, oltretutto ad aliquota piena, considerato che la società non aveva chiesto immediatamente la riduzione prevista per gli immobili inagibili. Fallita anche Stella Alpina, chi guarda al futuro spera nuovamente nell’arrivo di qualche altro imprenditore che possa far rinascere gli alberghi. Ma c’è anche chi non si fa eccessive illusioni, quando pensa a ciò che è successo finora a proposito delle due grandi strutture ricettive, il cui stato di degrado continua a peggiorare. La domanda che in tanti si fanno è quando si chiuderà questo capitolo non entusiasmante della storia degli alberghi. Senza i quali, del resto, sarà sempre più difficile parlare di rilancio turistico della stazione. •

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