Spazi pubblici, scontro politico sul regolamento

di L.RAN.
Piazzetta Griffi di Braone durante una cerimonia partigiana
Piazzetta Griffi di Braone durante una cerimonia partigiana
Piazzetta Griffi di Braone durante una cerimonia partigiana
Piazzetta Griffi di Braone durante una cerimonia partigiana

Poco prima delle elezioni del 2010, una delibera della ex Giunta di Braone aveva regolamentato la concessione di spazi e aree pubbliche di proprietà comunale prevedendo il divieto di affidamento a organizzazioni xenofobe o riconducibili in qualche modo al fascismo. È durata poco, perché con un’altra delibera, ma del 10 ottobre scorso, il neo sindaco Sergio Mattioli ha dettato nuovi indirizzi causando le proteste di Fiamme verdi, Anpi ed ex Internati. Nel mandato precedente, sindaco Gabriele Prandini, era stato chiesto ad associazioni e gruppi che intendevamo utilizzare spazi civici di sottoscrivere una dichiarazione nella quale si evidenziava di «non professare e non fare propaganda di ideologie neofasciste e neonaziste in contrasto con la Costituzione e la normativa nazionale di attuazione della stessa». Coerentemente, in quell’atto si faceva riferimento anche a un’ordinanza del 2018 del Tar di Brescia che respingeva un ricorso di Casa Pound contro una delibera del Comune di Brescia identica a quella di Braone. Poi è arrivata la «revisione» Mattioli, e il nuovo modello di stampato per la richiesta dal quale è sparita l’attestazione dell’«adesione ai principi di libertà, antifascisti e antidiscriminatori scolpiti nella Carta costituzionale». Fiamme verdi, Anpi ed ex Internati sostengono che «l’iniziativa della giunta esprime la consapevole volontà di riabilitare un’ideologia prevaricatrice che fu all’origine della catastrofe nazionale, dalla quale l’Italia seppe risollevarsi solo a prezzo di inenarrabili sofferenze e anche grazie alla Resistenza, che della Carta costituzionale costituì il solco e la fonte ispiratrice». POI SI AUGURANO che Braone torni sulla propria decisione ripristinando la delibera precedente, che era in linea «col ruolo che spetta alla comunità locale nel consesso democratico e antifascista della Valcamonica». E il sindaco Mattioli? Sostiene che la sua giunta non è animata da intenzioni riabilitative, ma dalla volontà di adeguare la modulistica sulla richiesta di spazi pubblici ad esigenze verificatesi in questi ultimi tempi. L’autorizzazione sarà concessa sulla base di un regolamento (il Comune ne è sprovvisto) in fase di predisposizione, che conterrà anche le dovute limitazioni e i divieti per utilizzi in contrasto con la legge o lo statuto comunale. Spiace che alcune associazioni, delle quali la nostra giunta ha il massimo rispetto, si prestino a una speculazione politica avviata dal gruppo consiliare di minoranza». •

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