«Tiro al semaforo»: la seconda puntata

di L.RAN.
La scena dello schiantoI resti del semaforo abbattuto nel centro di Breno
La scena dello schiantoI resti del semaforo abbattuto nel centro di Breno
La scena dello schiantoI resti del semaforo abbattuto nel centro di Breno
La scena dello schiantoI resti del semaforo abbattuto nel centro di Breno

La serie si era aperta due mesi, quando nel centro di Breno la disattenzione del conducente di un pullman aveva provocato la distruzione di un semaforo strategico, che regolava la circolazione fra le vie Mazzini, Martiri della Libertà e Montiglio. Poi, nelle ultime ore c’è stato il bis: è successo all’altezza dello stesso incrocio, ma questa volta a farne le spese è stato l’impianto dalla parte opposta della strada, proprio sul marciapiede che costeggia villa Gheza. IL PALO semaforico è stato decapitato e sezionato in più parti da un automobilista, e se nell’episodio precedente l’autista del bus si era autodenunciato, questa volta i conducenti dei mezzi (sarebbero due) da bravi italiani hanno fatto finta di niente; ma sono stati notati da alcuni passanti che hanno avvisato i carabinieri della stazione e di avvertire il sindaco Alessandro Panteghini. I responsabili della distruzione, avvenuta in piena notte, dovranno rispondere di danneggiamento e risarcire il Comune. In attesa delle verifiche e dopo la rimozione della carcassa del semaforo, subito avvenuta, il transito dall’incrocio è stato regolato solo dall’impianto gemello, il sostituto di quello abbattuto due mesi fa, e dagli altri due «superstiti». LA PRESENZA delle apparecchiature di segnalazione luminosa è davvero importante in questa zona che si trova al centro di Breno, perché regola in particolare il forte flusso del traffico verso le scuole vicine. •

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