AVVISTAMENTO ECCEZIONALE

Brivido nel pomeriggio: il video e l'articolo sui 4 lupi che sfiorano le baite in Valcamonica

di Lino Febbrari
Sono passati a poca distanza dall'area di Casa degli Orti, abitata anche da bambini che giocavano sulla riva del Frigidolfo. Gli animali forse attratti dagli scarti di cibo di una sovraffollata area pic nic
Uno dei magnifici lupi avvistati in pieno giorno in alta Valcamonica
Uno dei magnifici lupi avvistati in pieno giorno in alta Valcamonica
Quattro lupi passano vicino alle baite

Il primo era stato avvistato qualche anno fa nella Val Grande di Vezza d’Oglio e fotografato dalle guardie del Parco dello Stelvio. Poi, nel tempo si sono succedute molte altre segnalazioni da varie località dell’alta valle; dal Tonale in particolare, dove una coppia è stata più volte notata aggirarsi tra i bidoni dell’immondizia e perfino nel cortile della caserma degli alpini.
Il ritorno del lupo nei luoghi in cui era stato sterminato alla fine dell’800 è stato salutato dagli esperti e dagli ambientalisti come un segnale positivo per l’equilibrio ecologico, e accolto come una disgrazia dagli allevatori che portano mandrie e greggi sugli alpeggi, da troppo tempo abituati a fare a meno di recinti e di qualsiasi sorveglianza.
I biologi dell’area protetta stanno monitorando i due gruppi che nel frattempo si sono formati, uno tra la Valle delle Messi, il Gavia e la Valle di Canè, l’altro a cavallo del Mortirolo e la Val Bighera di Vezza d’Oglio: complessivamente una ventina di esemplari. E qualche giorno fa, quattro esemplari, probabilmente disturbati dall’eccessiva presenza di escursionisti, che nelle ultime settimane hanno preso letteralmente d’assalto sentieri e boschi, in pieno giorno sono scesi dal Gavia e hanno attraversato i pascoli all’imbocco della Valle delle Messi, passando a poca distanza dalle baite di Casa degli Orti, in quel momento abitate anche da alcuni bambini che giocavano sulla riva del Frigidolfo.

L’incontro ravvicinato ha ovviamente suscitato un po’ di apprensione, soprattutto tra i genitori dei piccoli. «In fila indiana si sono subito allontanati dai fabbricati dirigendosi verso la “ruina”, poi hanno guadato il torrente e risalito il pendio salendo verso il Coleazzo - racconta Roberto uno dei proprietari delle cascine e appassionato ed esperto naturalista -. Erano le 17,30 circa: un orario anomalo perché sinceramente è la prima volta che accade di vederli di giorno. Sono abituato a girare nelle peccete qui attorno - prosegue -, spesso mi è capitato di imbattermi in escrementi riconducibili sicuramente al lupo, ho trovato impronte di zampe sulla neve e carogne di cervo semidivorate, ma non li avevo mai visti».
«Ragionando a mente fredda, oltre al disturbo creato dai turisti forse è stata anche la vicinanza di un’area pic nic a farli uscire dal bosco. Un luogo di aggregazione ormai sovradimensionato all’ingresso del Parco - osserva Roberto -, che crea qualche problema perché in alcune giornate le persone che ne fruiscono sono centinaia, cucinano, creano odori e lasciano anche scarti alimentari. Sappiamo che il lupo preferibilmente si nutre di animali vivi, però trovando cibo a portata di mano magari ogni tanto ne approfitta».

Come più volte ribadito dagli esperti di fauna selvatica, questo animale non rappresenta assolutamente un pericolo per l’uomo. Ovviamente si comporta come vuole la natura. Ossia per sfamarsi preda tutto ciò che incontra sulla sua strada, prevalentemente cervi, caprioli e camosci, ma succede di frequente anche pecore al pascolo non custodite correttamente. «Bisogna sfatare il mito che ci hanno inculcato da bambini con la storiella di Capuccetto rosso - insiste il naturalista -: il lupo ha paura dell’uomo. Quindi, non rappresenta un pericolo per il genere umano. Secondo molti, e questo è anche il mio convincimento, il suo ritorno sulle Alpi probabilmente andrebbe gestito assieme alla regolamentazione selettiva della caccia agli ungulati. Si andrebbe così a compensare sia l’attività venatoria dell’uomo, sia quella naturale del predatore. Certamente la questione va affrontata in modo serio - conclude Roberto -. Per tranquillizzare i turisti che frequentato a frotte questa zona, ribadisco che se il lupo vede l’uomo tende a fuggire. Di ciò sono certo come lo sono del fatto anomalo accaduto l’altro giorno: sono scesi in pieno pomeriggio e nei dintorni c’erano molte persone. Tuttavia si sono immediatamente spostati verso l’altro versante della valle e sono spariti».•.

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