Un mini esercito in movimento ma di Laura non si trova traccia

di Lino Febbrari
Un’immagine del campo base allestito per le ricerche della donna scomparsa a TemùAlcuni tecnici si preparano prima di avviare l’attività di perlustrazione del territorio
Un’immagine del campo base allestito per le ricerche della donna scomparsa a TemùAlcuni tecnici si preparano prima di avviare l’attività di perlustrazione del territorio
Un’immagine del campo base allestito per le ricerche della donna scomparsa a TemùAlcuni tecnici si preparano prima di avviare l’attività di perlustrazione del territorio
Un’immagine del campo base allestito per le ricerche della donna scomparsa a TemùAlcuni tecnici si preparano prima di avviare l’attività di perlustrazione del territorio

Più di centocinquanta persone in campo fin dalle prime luci del giorno per dare vita a una imponente operazione di ricerca in tutta la vasta area boscata tra Temù e Villa Dalegno. Gli scarponi hanno calpestato di nuovo gli stessi sentieri dei giorni precedenti, per l’ennesima volta i soccorritori hanno controllato ogni anfratto, spostato la bassa vegetazione e abbassato la schiena per osservare al di sotto dei rami delle tantissime piante schiantate nell’ottobre del 2018 dalla tempesta Vaia. Non hanno tralasciato neppure un metro quadrato di terreno. Eppure anche ieri di Laura Ziliani non è stata trovata traccia. La 55enne ex vigilessa di Temù è uscita di casa alle 7 di sabato 8 maggio, ha percorso alcune vie del centro storico del paese per poi dirigersi verso la mulattiera che conduce alla località Garìo, dove una ragazza l’avrebbe vista inerpicarsi lungo un sentierino che porta a Villa Dalegno. Poi è svanita nel nulla. Questa pista è stata confermata l’altro ieri dal fiuto dei cani molecolari dei carabinieri di Bressanone, ma senza purtroppo portare a risultati. Dopo sei giorni di estenuante lavoro, ieri, si diceva, è andata in scena la maxi ricerca disposta dalla Prefettura e attuata in sinergia tra i vari corpi specializzati: Cnsas, Safg, vigili del fuoco e protezione civile. «Abbiamo lavorato con la metodologia classica delle ricerche che viene attuata in queste situazioni - spiegava ieri Pierangelo Mazzucchelli, delegato della V Delegazione bresciana del Soccorso alpino -; quindi sono state impiegate squadre miste e le perlustrazioni sono state affinate, cioè non abbiamo trascurato neppure un pezzo di terreno, per quanto possibile. Abbiamo ripetuto i passaggi, proprio per evitare di escludere una determinata zona e considerarla bonificata. È ovviamente molto difficile mettere il bollino “bonificato” dappertutto - aggiunge il responsabile - perché c’è da considerare che abbiamo lavorato in aree montane, quindi basta un cespuglio più alto, una buca o un masso e qualcosa sfugge. Non possiamo avere la certezza ed è per questo che le zone sono state ricontrollate più volte». Ieri Cristiano Galasso ha guidato dal campo base il folto gruppo di specialisti dei vigili del fuoco dispiegati sul territorio insieme alle altre squadre: «I nostri operatori hanno tutti specifiche specializzazioni nel settore della ricerca di persone scomparse e ovviamente abbiamo messo a disposizione tutta la nostra professionalità e gli strumenti tecnologici di cui siamo dotati». A coordinare gli ottanta volontari della protezione civile di 12 gruppi di tutta la Valcamonica c’era il responsabile provinciale del settore: «Noi siamo a supporto delle istituzioni preposte al soccorso - ricorda Fausto Pedrotti funzionario della Protezione civile bresciana - che su richiesta della Prefettura esplicano l’attività di ricerca. Oltre che a scarpinare per i boschi, i nostri volontari contribuiscono anche alla logistica del campo base». In tarda serata si è tenuto un vertice tra i responsabili dei corpi mobilitati e il funzionario delegato dal prefetto di Brescia a seguire il «giallo» di Temù per decidere quali altre azioni intraprendere nei prossimi giorni. Perse ormai le speranze di ritrovare Laura Ziliani, la missione dei soccorritori ora è quella di trovare il corpo e riconsegnarlo ai familiari.•.

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