Un sogno iniziato nel ’61 L’Eremo accoglie tutti

Monsignor Tino Clementi, direttore dell’Eremo dei SS. Pietro e Paolo di Bienno ricorda in questi giorni il 60° anniversario della proclamazione della decisione, il 3 dicembre 1961 da parte del vescovo ausiliare di Brescia Monsignor Giuseppe Almici, di edificare a Bienno una casa d’esercizi spirituale, che fungesse anche da centro di formazione e di vita religiosa. L’ex parroco di Breno e di Manerbio, ritiene importante si faccia memoria del ruolo che l’Eremo ha svoto fin dalla sua inaugurazione, avvenuta il 29 giugno 1974, alla presenza dello stesso Almici, del vescovo di Brescia monsignor Luigi Morstabilini, di monsignor Pietro Gazzoli e di monsignor Maffeo Ducoli, futuro Vescovo di Belluno e Feltre. L’attuale direttore ricorda come nel 1960 l’idea di costruire una casa d’esercizi maturò all’interno della consulta cattolica di Valle Camonica «per creare così sul territorio un punto di riferimento anche a servizio della Diocesi e che sarebbe stata dedicata a Paolo VI in occasione della sua elezione a Papa avvenuta nel 1963». Nell’agosto 1961 un comitato ristretto incaricato alla realizzazione dell’Eremo, prese visione dell’area ed in ottobre venne stipulato il rogito, in base al quale il biennese monsignor Andrea Morandini donò il terreno di sua proprietà dove sorgeva un ex convento. Sempre nel 1961, in autunno, fu costituita un’apposita commissione che avrebbe dovuto seguire la nascita della nuova struttura religiosa ed il 3 dicembre nel Duomo di Breno si svolse il Congresso del Movimento Cattolico promosso dall’Azione Cattolica e dalle Acli, al termine del quale monsignor Almici annunciò appunto la decisione di realizzare a Bienno un centro di formazione, di vita religiosa e per esercizi spirituali. Primo direttore dell’Eremo fu monsignor Giuseppe Picinoli, parroco di Cedegolo, al quale subentrò monsignor Aldo Delaidelli e dal settembre di tre anni fa la responsabilità della casa biennese è di monsignor Tino Clementi. Il mese scorso, il vicario generale Monsignor Gaetano Fontana ha presieduto la concelebrazione per rendere omaggio agli amici, ai volontari, ai benefattori vivi e defunti ed «a quanti vivono nella casa d’esercizi e servono quotidianamente per l’accoglienza di ogni ospite».•. L.Ran © RIPRODUZIONE RISERVATA