Un valzer di assessori Sugli aiuti al Cissva la tensione resta alta

Il ritorno   di Maugeri in Comunità montana
Il ritorno di Maugeri in Comunità montana
Il ritorno   di Maugeri in Comunità montana
Il ritorno di Maugeri in Comunità montana

I delegati hanno confermato le scelte fatte nelle stanze del potere: lunedì il sindaco di Breno, Alessandro Panteghini, e il rappresentante di Bienno, Massimo Maugeri, hanno superato l’esame dell’assemblea entrando nella giunta esecutiva della Comunità montana. Un esito scontato. A sorprendere semmai sono state le assenze di alcuni primi cittadini (o dei loro rappresentanti) che hanno partecipato alla precedente seduta del Bim per poi inspiegabilmente defilarsi. Impegni inderogabili o un modo (poco) elegante per manifestare la loro contrarietà? Panteghini ha ricevuto le deleghe a Parco dell’Adamello, Protezione civile e Sport. All’ex sindaco di Bienno sono andate quelle a Cultura e Turismo, già in mano ad Attilio Cristini. Per Maugeri si tratta di un ritorno a un anno dalla sua estromissione dovuta al commissariamento del suo Comune. «Il 3 ottobre dello scorso anno fui costretto a mollare, il 3 ottobre del 2022 ridivento assessore - commenta - e questo sicuramente grazie al volere del presidente Alessandro Bonomelli che, certo della nostra vittoria, ha congelato la poltrona. Il cambio di deleghe? Sostituire un assessore acculturato come Cristini non sarà facile». E Panteghini, che ha ereditato le deleghe di Maugeri? «Sono contento soprattutto di trovarmi al vertice della gestione del Parco dell’Adamello in quanto una grande fetta del nostro territorio ne fa parte». Nell’assemblea è riemersa la questione Cissva: entro pochi giorni la cooperativa di Capo di Ponte dovrà restituire 600 mila euro agli enti comprensoriali. Mario Bezzi poco più di un anno fa era stato incaricato di mettere a punto un piano di salvataggio e rilancio del caseificio che contemplava l’immissione da parte dei due enti di una importante somma nel capitale sociale: un sostegno rifiutato a gennaio dai soci della coop. «Intanto abbiamo il dovere di ridestinare questi 600 mila euro al settore lattiero caseario - chiarisce Bezzi -. Se poi Cissva vorrà riprendere i rapporti siamo sempre disposti a un accordo, ma per il bene degli agricoltori e dell’agricoltura della valle, e non di interessi che arrivano da fuori». Ma alcune dichiarazioni di Bezzi sul ruolo dei sindacati hanno provocato la reazione della Flai-Cisl, Flai-Cgil e Rsu Cissva. «I sindacati hanno come obiettivo la tutela degli addetti e la continuità aziendali delle attività del territorio - si legge in una nota congiunta -. Le mobilitazioni vengono decise su mandato dei lavoratori senza farsi strumentalizzare da nessuno. La nostra attenzione resta elevata, pur consapevoli delle difficoltà che attraversa la cooperativa, provocate dalla sospensione del conferimento di latte da parte di alcuni soci e dal fatto che, per l’aumento dei prezzi causato dalla crisi internazionale, il costo alla produzione dei soci va rivalutato».

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