Unimont, tre nuovi «dottori» per la salute delle terre alte

di Lino Febbrari
I tre neo dottori che si sono appena laureati all’Unimont di Edolo
I tre neo dottori che si sono appena laureati all’Unimont di Edolo
I tre neo dottori che si sono appena laureati all’Unimont di Edolo
I tre neo dottori che si sono appena laureati all’Unimont di Edolo

Nei giorni scorsi nell’Unimont di Edolo è andata in scena l’ultima sessione di laurea dell’anno accademico 2021 2022 prima della pausa estiva, e la commissione presieduta da Gian Attilio Sacchi e composta dai colleghi Luca Giupponi e Alberto Tamburini ha esaminato e discusso gli elaborati di tre giovani che hanno concluso il ciclo triennale in Valorizzazione e tutela dell’ambiente e del territorio montano. Alessandro Binda di Varese si è laureato con una tesi sui cantieri forestali avviati per bonificare le foreste colpite dalla tempesta Vaia. «Mi sono concentrato in particolare sul lavoro delle imprese impegnate a recuperare più legname possibile prima che il bostrico lo rovini del tutto», spiega il giovane. Magda Ciullo di Trento ha invece affrontato un argomento altrettanto attuale: i cambiamenti climatici. «Diciamo che la mia tesi è partita dall’evoluzione degli itinerari alpinistici, specificatamente alcuni nel gruppo dell’Ortles-Cevedale, che proprio in relazione ai cambiamenti del clima e all’arretramento dei ghiacciai costringono spesso gli escursionisti a cambiare tragitto». Infine, Marco Previtali di Palazzago (Bergamo) si è dedicato all’agricoltura: «Mi sono soffermato sulla sensoristica per il rilevamento di parametri fisiologici e anatomici di piante di interesse agrario». I tre neo dottori della montagna hanno tracciato anche un bilancio del loro vissuto di studi nell’Unimont e a Edolo. «È stata una bella esperienza - afferma Binda -, si può dire che per tre anni sono stato lontano da casa. Ho avuto la fortuna di conoscere un sacco di persone, di intrecciare molte amicizie e ho imparato tante cose sulla vita in montagna». Anche Magda Ciullo dice di aver costruito tante amicizie oltre a «una famiglia con i miei compagni e un po’ anche con i prof, perché trattandosi di un’università piccola alla fine del percorso formativo inevitabilmente ci si conosce tutti». Per il bergamasco Previtali l’esperienza a Edolo «è stata molto divertente, soprattutto molto costruttiva. Abbiamo studiato tanto, almeno per quanto mi riguarda. È stata sicuramente un’esperienza che mi ha formato sia dal punto di vista culturale che personale, in quanto ho potuto cambiare mentalità nei confronti dell’apprendimento. Adesso sono veramente contento di poter imparare». •. L.Febb.

Suggerimenti