Dal canale dei
«misteri» affiora
un altro cadavere

di Alessandro Gatta
Il corpo senza vita è stato segnalato dai sensori della griglia della centrale idroelettrica di Prevalle Il sopralluogo degli inquirenti  in via Fucine lungo la Gavardina
Il corpo senza vita è stato segnalato dai sensori della griglia della centrale idroelettrica di Prevalle Il sopralluogo degli inquirenti in via Fucine lungo la Gavardina
Il corpo senza vita è stato segnalato dai sensori della griglia della centrale idroelettrica di Prevalle Il sopralluogo degli inquirenti  in via Fucine lungo la Gavardina
Il corpo senza vita è stato segnalato dai sensori della griglia della centrale idroelettrica di Prevalle Il sopralluogo degli inquirenti in via Fucine lungo la Gavardina

Un’altra tragedia, un altro mistero sono riaffiorati dalle acque dei canali di Prevalle, a pochi mesi dal ritrovamento del corpo senza vita di Jessica Mantovani che secondo gli inquirenti potrebbe essere stata uccisa. Ieri mattina le paratie della centralina idroelettrica di via Fucine, affacciata sulla Gavardina, a 2 chilometri di distanza dall’impianto di via dei Maressi teatro del dramma della 36enne di Villanuova, hanno raccolto il cadavere di una persona di sesso maschile di circa 40 anni. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione. Una circostanza che sta rallentando l’identificazione. NON VIENE ESCLUSO al momento che si tratti di Nicola Gosetti, il 36enne di Prevalle sparito nel nulla da un mese e mezzo e inserito nel database degli scomparsi della trasmissione televisiva «Chi l’ha visto». I primi accertamenti medico-legali hanno escluso l’ipotesi di una morte violenta. Le ipotesi al vaglio degli inquirenti sono quelle del suicidio o della caduta accidentale. A fare chiarezza sarà l’autopsia disposta dal magistrato Katy Bressanelli. Le indagini sono affidate al capitano Ermanno Soriano, comandante della Compagna di Brescia, con il supporto del responsabile della Sezione investigativa scientifica dell’Arma Maurizio Pallante e del maresciallo Nicolais Napolitano che guida la stazione di Nuvolento. L’allarme è stato lanciato alle 9,30 dagli operai della Bkw Hydro, la società che gestisce la centrale che produce energia sfruttando la corrente del Naviglio grande: la presenza del cadavaere è stata rilevato dai sensori delle paratie, solitamente utilizzate per intercettare sedimenti e ramaglie trasportati dal corso d’acqua. Ci sono volute più di tre ore per recuperare il corpo senza vita poi trasferito all’obitorio del Civile. Nel corso delle operazioni un lungo tratto della ciclabile Gavardina è stato transennato e interdetto a ogni accesso, da entrambi i lati, presidiato dagli agenti della Polizia locale di Prevalle. Sono stati mobilitati anche i Vigili del fuoco di Salò, l’automedica di Gavardo e i volontari dell’Anc Valle del Chiese. Il corpo è stato trasportato dalla corrente del Naviglio che da Gavardo scorre verso Brescia. Il cadavere sarebbe rimasto in acqua per giorni, forse incastrato sul fondale e poi di nuovo trascinato dallo scorrere del canale, fino a raggiungere le griglie della centrale. L’EFFETTO MACERAZIONE ha lacerato la pelle dei polpastrelli rendendo impossibile rilevare le impronte digitali. Pochi gli indizi al vaglio dei carabinieri. Di sicuro la persona morta era vestita quando è caduto in acqua: resta da capire prima di tutto se si è gettato volontariamente oppure se è finito accidentalmente nel Naviglio, e con precisione dove si sarebbe verificato. L’ipotesi al momento è soltanto sussurrata, ma non la si può escludere: s’indaga infatti sulla possibilità che si tratti del corpo di Nicola Gosetti avvistato l’ultima volta all’alba del primo dell’anno prima di sparire nel nulla. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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