Disabilità, non solo barriere La Valsabbia si fa l’«esame»

di Massimo Pasinetti
Non solo barriere architettoniche: la Valsabbia affronterà la realtà dell’handicap a 360 gradiIl presidente Felice Scalvini con il sindaco di Villanuova Michele Zanardi
Non solo barriere architettoniche: la Valsabbia affronterà la realtà dell’handicap a 360 gradiIl presidente Felice Scalvini con il sindaco di Villanuova Michele Zanardi
Non solo barriere architettoniche: la Valsabbia affronterà la realtà dell’handicap a 360 gradiIl presidente Felice Scalvini con il sindaco di Villanuova Michele Zanardi
Non solo barriere architettoniche: la Valsabbia affronterà la realtà dell’handicap a 360 gradiIl presidente Felice Scalvini con il sindaco di Villanuova Michele Zanardi

Il Distretto della Valsabbia, Ambito 12 si impegna oggi per ottenere in Valsabbia il marchio Cad («Comunità amiche della disabilità»), e progetta un futuro sempre più inclusivo. Per rispondere alla domanda su quanto l’Ambito 12 sia inclusivo per chi ha disabilità da affrontare, il Distretto avvia la mappatura del territorio, così da capire se e quanto sa garantire ai disabili una prospettiva di vita inclusiva. Della ricerca si occupa Sidin, la Società italiana per i disturbi del neurosviluppo, che lo scorso anno ha creato il marchio Cad insieme alle Fondazioni Asm e Villa Paradiso e alla Congrega della Carità Apostolica di Brescia. «Sarà un lavoro sinergico tra Università Cattolica e Sidin, di ascolto ed elaborazione: l’Ambito 12 così garantirà alle persone un futuro di benessere, appartenenza e realizzazione individuale. In sostanza si scatterà una “fotografia” del territorio per capire se già ci siamo - come spiega Michele Zanardi, che guida l’Ambito 12 - o se serve intervenire». Così Zanardi spiega l’inclusività: «Non si intende solo l’assenza di barriere architettoniche ma anche la presenza di ruoli attivi nel lavoro, l’accessibilità a trasporti pubblici e servizi sanitari, la sensibilizzazione della gente». Il progetto si propone infatti come leva di cambiamento sociale che nei grazie ai fondi Pnrr trova risorse per progettare servizi sempre più inclusivi. Ci saranno interviste a campione che, a cura della Cattolica, si chiuderanno nella primavera 2023. Poi Sidin valuterà i risultati all’interno di un percorso di analisi documentale con l’obiettivo di individuare quanto viene valorizzato e integrato nel paradigma esistenziale (qualità di vita, welfare comunitario, progetto di vita). Il presidente di Fondazione Asm Felice Scalvini, invece, ha sottolineato il compito degli enti filantropici: «Non solo erogare denaro per progetti d’interesse per la comunità, ma anche distribuire saperi e creare relazioni nate dal dialogo con chi si rivolge loro. Questi saperi che gli enti ricevono - ha rilevato - vanno sviluppati e rimessi in campo. Da questo fondamentale passaggio prende vita il progetto di aiuto alla disabilità, un mezzo col quale dare possibilità al territorio di valutare quanto i propri servizi siano inclusivi rispetto alla disabilità. Ecco perché - spiega Scalvini - si è fatta la scelta di coinvolgere il territorio dell’Ambito 12 come soggetto per lo sviluppo del nostro progetto Cad». Ma perché lavorare sui distretti? «Perché sono territori che hanno bisogno di specchiarsi nel presente per capire come intervenire in l futuro. Questo attraverso una metodologia su più livelli e che permette di mandare sul campo rilevatori che parlano con cittadini e operatori che si occupano di disabilità». •.

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