La «truffa del vino» è finita in pane e acqua

di Mila Rovatti
La truffa sventata è stata tentata a Idro
La truffa sventata è stata tentata a Idro
La truffa sventata è stata tentata a Idro
La truffa sventata è stata tentata a Idro

Il tentativo che hanno fatto ai danni di un ristorante di Idro è andato fortunatamente a vuoto, e gli aspiranti bidoni sono stati smascherati in tempo dai gestori, ma dato che la «truffa del vino» sembra essere una pratica consolidata è opportuno parlarne; anche solo per mettere in allarme altri operatori del settore. Parliamo di una pratica abbastanza ben congegnata, che altrove, per esempio in Liguria, in Veneto e in Trentino, ha avuto successo lasciando senza parole e un poco più poveri alcuni addetti ai lavori. Ecco più o meno il meccanismo: una donna chiama un ristorante e si presenta in modo molto formale con dei titoli, come dottoressa o professoressa, dicendo che vuol prenotare un tavolo per il giorno successivo per una decina di persone. Lo scopo è festeggiare il compleanno del marito o dell’anziano padre, ai quali vuole offrire come regalo una confezione di sei bottiglie di un vino francese molto pregiato. L’etichetta in questione però non viene venduta al dettaglio, ma solo ai ristoratori attraverso un canale separato. Naturalmente non è vero, ma una volta convinte le sue vittime la signora chiede loro di contattare il presunto rappresentante dell’azienda importatrice per l’acquisto che poi lei rimborserà. Dal locale chiamano quindi il finto rappresentante, ovvero il complice, che contratta il prezzo di 500 euro consigliando la rivendita delle bottiglie a 900 euro. Una volta raggiunto l’accordo un fonto corriere si presenta con il cartone di vino che consegna al ristoratore in cambio dei 500 euro, ma solo che il primo se n’è andato il gestore del locale scopre di avere in mano vino da 2 euro alla bottiglia. Oppure, l’addetto alle consegne prende i contanti, finge di aver dimenticato la fattura sul furgone e una volta risalito si dilegua. È IL COPIONE messo in scena pochi giorni fa con una ristoratrice di Idro. Che all’inizio incuriosita dalla strana richiesta è stata al gioco: ha chiamato il fornitore di vino che le ha spiegato quanto pregiato fosse il suo prodotto; poi ha temporeggiato chiedendo tempo per pensarci. Dopo aver scoperto sui social che molti ristoratori erano caduti in questo raggiro ha richiamato la signora della prenotazione che a quel punto, sentendosi scoperta, ha preso tempo dicendo che non importava più, ma che sarebbe comunque andata alla cena: ovviamente non si è presentato nessuno. La vicenda è stata segnalato ai carabinieri di Idro, ai quali sono stati consegnati anche i due numeri di cellulare. •

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