Lo sport non conosce età Federico Bisacchi docet

di Alessandro Gatta
Federico Bisacchi al termine della Maddalena by night insieme al partecipante più giovane alla gara
Federico Bisacchi al termine della Maddalena by night insieme al partecipante più giovane alla gara
Federico Bisacchi al termine della Maddalena by night insieme al partecipante più giovane alla gara
Federico Bisacchi al termine della Maddalena by night insieme al partecipante più giovane alla gara

La sua ultima impresa in bicicletta risale a solo una manciata di giorni fa: a 81 anni compiuti, Federico Bisacchi di Gavardo era il concorrente più anziano della «Maddalena by night», la scalata dell’omonima collina di Brescia. Arrivato in cima ha raggiunto il suo omologo, ma al contrario, per le foto di rito: il piccolo Davide, che a 6 anni e 259 giorni è stato invece il più giovane atleta ad aver partecipato alla gara. «Quando pedalo mi sento rinascere - racconta -. Ho cominciato nel 1993, quando sono andato in pensione, e da allora non mi sono più fermato. Ricordo ancora la mia prima traversata: sono partito da Salò, dove ho abitato per 35 anni, e sono arrivato a Gargnano, 17 chilometri andata e 17 al ritorno». Quisquilie rispetto alle gesta che seguiranno: solo per citare le più clamorose, una Salò-Parigi percorsa in dieci giorni nel 2003, oppure una Gavardo-Lourdes dal 3 al 13 giugno del 2007. «Ma anche la Maddalena l’ho scalata almeno 20 volte - dice ancora Bisacchi- per non parlare delle mezze maratone, quindi di corsa, anche se il mio orgoglio più grande sono le medaglie ricevute alle maratone di Londra, New York e Roma». Un atleta più unico che raro: «Come detto ho iniziato a darci dentro quando sono andato in pensione. Era il 1993, lo ricordo bene: ho ceduto al mio socio le quote della mia azienda, la Tramac di Flero, e già allora avevo i requisiti, perché ho iniziato a lavorare da bambino e ho avuto la fortuna che tutti quelli per cui ho lavorato mi hanno sempre versato i contributi. Anche quando sono stato all’estero: nel 1960 sono partito per l’Australia, dovevo restare per pochi mesi e invece ci sono rimasto sette anni. Poi prima di tornare in Italia mi son fermato anche a Londra, per un annetto: avevo trovato subito lavoro». Saltare in sella in fondo è come rivivere i fasti della gioventù: «Per me la bicicletta è un modo per esplorare posti nuovi, Paesi diversi, conoscere gente». I viaggi oltreconfine sono fermi, almeno per ora e per ovvi motivi sanitari, mai nei prossimi mesi chissà. Certo la voglia è tanta: «Quando penso alle grandi salite che ho affrontato non sto più nella pelle - continua Bisacchi - come il Mortirolo, il Gavia e lo Stelvio, oppure in Francia Il Mont Ventoux, l’Alpe d’Huez». Sono tanti e diversi i segreti di questa longevità sportiva. Ma ce n’è uno in particolare, che fa un po’ sorridere: «Io non festeggio il mio compleanno e basta. Vi spiego, sono nato in aprile, quindi adesso ho 81 anni e tredodicesimi. E ogni mese allora stappo una bottiglia di brut, al mattino, insieme a mia moglie».•.

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