Per i lavoratori dell’ex Pasotti il sì alla cassa integrazione

Il primo passo è stato fatto e il primo obiettivo raggiunto. Ieri a Roma, dopo l’incontro tra le parti che si è svolto negli uffici del ministero del lavoro, è stata accolta la richiesta di un anno (a partire dal primo maggio) di cassa integrazione per cessata attività per i 165 dipendenti della ex Pasotti di Sabbio Chiese, il cui ramo d’azienda è stato restituito al curatore fallimentare dalla bellunese Orange1 alla scadenza del contratto d’affitto. Una buona notizia per i lavoratori e le loro famiglie, impegnati in una difficile battaglia per la difesa del posto. BATTAGLIA che è già passata da un incontro interlocutorio in Prefettura, a Brescia, nei giorni scorsi, e che il 29 passerà da un secondo tavolo tecnico che si riunirà di nuovo in città. La speranza di lavoratori e sindacati è che stavolta anche i rappresentanti di Orange1, assenti la scorsa settimana, partecipino al confronto. Sul tavolo ci sarà la richiesta di impegnarsi a partecipare al bando per la cessione del ramo d’azienda che ci si augura possa essere pubblicato a breve (si parla della fine del mese di giugno o al massimo dei primi di luglio). «Vogliamo che il livello occupazionale resti lo stesso di oggi - è l’auspicio di lavoratori e sindacati - Ci sono tutti i presupposti perché l’azienda resti operativa». Il 29, in Prefettura, il passaggio forse decisivo. •

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