Ponte Caffaro,
punto e a capo
sulla viabilità

di Mila Rovatti
Il ponte di Ponte Caffaro: non c’è ancora una scelta definitiva
Il ponte di Ponte Caffaro: non c’è ancora una scelta definitiva
Il ponte di Ponte Caffaro: non c’è ancora una scelta definitiva
Il ponte di Ponte Caffaro: non c’è ancora una scelta definitiva

Sembra che Comune di Bagolino e Provincia di Brescia parlino due lingue diverse. Se così non è risulta difficile spiegare perchè, dopo 19 fra incontri e riunioni ufficiali per risolvere il problema della «rotonda quadrata» di Ponte Caffaro, il Comune sia pronto ad affidare l’incarico per una progettazione (preliminare) che risolva radicalmente il problema, mentre il Broletto è deciso a investire 80mila euro per sistemare e riverniciare lo storico ponte e far funzionare l’opera così come è. Di certo in questa vicenda i colpi di scena non sono mancati, e durante il penultimo atto sembrava ormai deciso che la giunta bagossa avrebbe affidato l’incarico per la stesura di un progetto esecutivo partendo da una bozza di progetto redatta da un ingegnere che ha collaborato alla progettazione del nuovo ponte di Genova. L’intervento avrebbe dovuto comportare lo spostamento del vecchio manufatto più a monte o a valle per conservarlo come opera storica e utilizzarlo come passerella pedonale, mentre quello nuovo sarebbe diventato il fulcro della novità viabilistica. Sembrava pure che ci fossero anche i fondi necessari, circa due milioni e 200mila euro. Poi, lo scorso novembre il Broletto ha fatto un cambio di rotta scrivendo al municipio: «In riferimento al ponte del Caffaro si comunica che la Provincia, tramite la società Metralab srl di Padova, ha svolto prove e indagini volte a verificare le caratteristiche meccaniche dei materiali e in genere la sicurezza della struttura per la viabilità ordinaria. L’esito della prova di carico può considerarsi ampiamente positivo e un carico reale di 440 kN in una posizione qualsiasi è compatibile con la resistenza del ponte. La Provincia è favorevole a un intervento volto al miglioramento delle prestazioni del manufatto, in conformità a quanto previsto dal progetto condiviso dagli enti». Si perché ad un certo punto della storia si era pure pensato di ristrutturarla quella vecchia costruzione in ferro. Peccato che nel frattempo a Bagolino abbiano fatto fare ulteriori valutazioni tecniche che dimostrerebbero che il progetto condiviso è incompleto e non cantierabile, e per questo hanno ritenuto opportuno revocare in autotutela la delibera di approvazione dello stesso. IN SINTESI, la Provincia si rende disponibile a restaurare il ponte, che al momento non può sopportare carichi superiori alle 44 tonnellate, il Comune intende rimettere mano all’intero progetto della rotonda malriuscita perché, così come è, con i raggi di curvatura sbagliati, se fosse aperta in pochi minuti provocherebbe code di chilometri. A Bagolino, e in particolare a Ponte Caffaro, i cittadini non hanno più parole per commentare, mentre l’amministrazione comunale risponde al Broletto e a tutti gli enti interessati, Prefettura compresa, scrivendo che «urge un tavolo tecnico/politico finalizzato all’individuazione di una soluzione condivisa dell’annosa problematica riguardante i ponti sul fiume Caffaro, nonché di un percorso metodologico da intraprendere, delle modalità di reperimento delle risorse necessarie e delle competenze in capo a ciascun soggetto». E i 19 tavoli già riuniti? Niente, si riparte da capo. •

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