Progetto scuole: «Bisogna ripensare tutto»

di Massimo Pasinetti
L’ingresso della  scuola elementare di Vobarno che presenta evidenti problemi strutturali
L’ingresso della scuola elementare di Vobarno che presenta evidenti problemi strutturali
L’ingresso della  scuola elementare di Vobarno che presenta evidenti problemi strutturali
L’ingresso della scuola elementare di Vobarno che presenta evidenti problemi strutturali

Sembrava che il piano di ottimizzazione degli edifici scolastici del Comune di Vobarno dovesse andare in porto oltre le polemiche; poi è arrivata la pandemia, e adesso la minoranza rilancia con più forza le proprie obiezioni. Impegno civico ricorda che «a settembre riaprirà la scuola, e noi la vorremmo adeguata alle esigenze. Ma gli edifici esistenti sono in una situazione preoccupante che il virus ha aggravato. Infatti le norme ministeriali su distanziamento e sicurezza obbligano i Comuni a trovare spazi adeguati alle attività didattiche e quest’ultima tegola si somma al fatto che la ristrutturazione della media prevede l’accorpamento con l’elementare in spazi sacrificati». In Comune assicurano che il progetto, comunque pre covid, è conforme agli standard dell’edilizia scolastica, «ma siamo sicuri di voler accorpare i 2 livelli di istruzione alla luce della pandemia? Ci sembra necessario abbandonare questa idea - aggiungono dall’opposizione - perché per la scuola sognata dal nostro sindaco servono più spazi. Perché non pensare alla manutenzione straordinaria della elementare, da tempo priva anche dell’ordinaria?». Le critiche proseguono portando la questione ancora di più sul piano tecnico: «Le classi della media saranno spostate in un’altra sede per due anni durante la ristrutturazione - rincara la minoranza -. Dove pensa di trovare gli spazi adatti il sindaco? I locali scelti hanno solo in parte i requisiti, e non garantiscono la sicurezza». «ABBIAMO fatto proposte sempre inascoltate, ipotizzando di affittare l’area davanti all’Itis per collocarci moduli prefabbricati riunendo così tutte le attività formative. Ma per il sindaco costa troppo, e si è preferito ristrutturare l’ex Itis spendendo 600mila euro. Poi però si è scoperto che lì le aule sono piccole e non tutte adeguate agli standard di sicurezza. Anche l’ex anagrafe non ha spazi adeguati, e neppure l’ex palazzo comunale è adatto. Siamo di fronte solo a soluzioni inopportune - proseguono quelli di Impegno civico - con le classi della media sparpagliate per il paese». La minoranza ha anche proposto il ritorno degli uffici comunali nella vecchia sede ristrutturata, liberando per i ragazzi gli spazi dell’attuale municipio, con la biblioteca a un passo, e conclude: «Oggi si può contare su 350mila euro della Regione per l’emergenza, e anziché per marciapiedi e fioriere questi soldi possono servire per le scuole». •

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