Prove di percorribilità La «rotonda quadrata» fa i test con i camion

di Mila Rovatti
Ponte Caffaro  Il punto in cui verranno effettuate le prove di transito dei mezzi pesanti
Ponte Caffaro Il punto in cui verranno effettuate le prove di transito dei mezzi pesanti
Ponte Caffaro  Il punto in cui verranno effettuate le prove di transito dei mezzi pesanti
Ponte Caffaro Il punto in cui verranno effettuate le prove di transito dei mezzi pesanti

Se lunedì vedrete un mezzo pesante incastrato sulla «rotonda quadrata» di Ponte Caffaro non dovrete stupirvi: sarà il possibile effetto delle prove tecniche con mezzi pesanti disposte dal Tribunale di Brescia, che si sta occupando della causa civile aperta dal Comune di Bagolino contro tutte le parti in causa nella realizzazione del manufatto che avrebbe dovuto risolvere i problemi viabilistici tra Brescia e Trento. Il consulente tecnico d’ufficio (Ctu) nominato dal Tribunale ha disposto che si verifichi se effettivamente sul secondo ponte, quello nuovo e realizzato da anni ma ancora chiuso, i camion (e gli autobus) non riescono ad affrontare la curva a gomito alla fine delle spallette. Delle questioni tecniche legate ai test si sta occupando l’Amministrazione bagossa che, proprio su indicazioni del Ctu, sta predisponendo tutto per il sopralluogo in collaborazione con i carabinieri di Salò e la polizia locale di Bagolino. In questa vicenda ci sono gli elementi di una commedia dell’assurdo: lo sperpero di denaro pubblico, la disperazione dei privati, un enorme dispendio di energie e la satira; quella di Striscia la notizia. Nell’ultima settimana attorno a questo caso sono state prese tre decisioni: è stato approvato (finalmente) un progetto esecutivo per la posa di un terzo ponte provvisorio, è stato stabilito il sopralluogo dal Tribunale, e la Provincia di Trento ha risposto a chi chiedeva di far inserire la rotonda quadrata di Caffaro nell’elenco delle opere incompiute tenuto dal ministero delle Infrastrutture, che «non risulta compatibile la classificazione di un’opera attualmente ancora in fase di realizzazione come opera incompiuta». Un’affermazione sulla quale ironizza il consigliere provinciale trentino dei 5 Stelle Alex Marini: «La risposta che abbiamo avuto è un esempio brillante di come il linguaggio burocratico e i giochi di parole vengano utilizzati per non fare le cose che servono, nel caso specifico allertare le autorità nazionali in merito a un problema che è costato milioni di euro ai cittadini, senza, al momento, aver prodotto alcuna soluzione, anzi con la certezza di richiedere ulteriori finanziamenti milionari».•.

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