Raid incendiario contro un capanno di caccia Il movente è un mistero

di M.ROV.
Il fuoco sta consumando ciò che resta del capanno di caccia
Il fuoco sta consumando ciò che resta del capanno di caccia
Il fuoco sta consumando ciò che resta del capanno di caccia
Il fuoco sta consumando ciò che resta del capanno di caccia

Non è rimasto praticamente nulla del capanno da caccia e dell’adiacente casina in legno che la notte scorsa sono bruciati nel Comune di Lavenone. Tutto è successo lunedì verso le 23, qualcuno ha visto il fuoco levarsi in cielo e ha dato l’allarme. Immediatamente i Vigili del fuoco di Vestone sono montati sui mezzi, ma raggiungere il posto non è stato facile. Per arrivare nella zona di Dosso Falcone bisogna prendere la strada per Vaiale-Presegno, fino a una strettoia tra le rocce. Subito dopo si trova un ponticello sulla destra, che immette alla località di Agro. A questo punto proseguire in auto è molto difficile, l’autobotte dei Vigili del fuoco non ha dunque potuto raggiungere il posto. Bisogna proseguire oltre seguendo la strada che risale la val Marsa, e poi ancora su fino a quando la strada diventa un sentiero e si arriva al Dosso Falcone a 913 metri, una specie di sperone roccioso dove si trova il casino di caccia o per lo meno quel che ora ne rimane. LA ZONA è particolarmente amata e battuta dai cacciatori, il sentiero passa tra belle piante di sorbo che costituiscono un richiamo irresistibile per gli uccelli, e proprio qui sorgono innumerevoli postazioni di caccia fatte di fronde e legno. Il capanno andato a fuoco, di proprietà di un giovane residente a Idro, ma originario di Lavenone era uno fra i più ammirati, curato in maniera quasi maniacale. I vigili del fuoco di Vestone e i carabinieri della Stazione di Idro stanno ancora effettuando accertamenti, ma restano pochi dubbi: l’incendio deve essere sicuramente stato appiccato. Il fuoco è partito in più punti, la casina e il capanno sono andati distrutti. Se si considera che in zona non vi è elettricità, è davvero difficile spiegare altrimenti l’accaduto. Rimane ora da capire chi fosse così infastidito dalla presenza del cacciatore in zona, se si tratta di un problema di invidia fra uccellatori, visto che la stagione venatoria è appena stata aperta o se dietro questo gesto vi siano questioni personali. Quando i Vigili del fuoco sono arrivati sul posto del capanno e della casina era rimasto ben poco, a loro non è rimasto che mettere in sicurezza la zona.

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