Rocca d’Anfo, un invito a tavola nella storia

di Paolo Baldi
Uno scorcio della Rocca d’Anfo: una grande risorsa turistica La fortezza veneziano-napoleonica vista da un’altra angolazione
Uno scorcio della Rocca d’Anfo: una grande risorsa turistica La fortezza veneziano-napoleonica vista da un’altra angolazione
Uno scorcio della Rocca d’Anfo: una grande risorsa turistica La fortezza veneziano-napoleonica vista da un’altra angolazione
Uno scorcio della Rocca d’Anfo: una grande risorsa turistica La fortezza veneziano-napoleonica vista da un’altra angolazione

Gli appassionati di storia che non disprezzano la buona (anzi l’ottima) cucina sono avvisati: nel cuore dell’autunno c’è una proposta imperdibile che arriva dall’alta Valsabbia. Basta iscriversi per tempo cliccando nello spazio riservato del sito www.roccadanfo.eu per vivere, domenica 3 novembre, una giornata tra suggestioni architettoniche e ristorazione a cinque stelle. LA CORNICE la offrirà appunto la splendida Rocca d’Anfo, la fortezza veneziano-napoleonica affacciata sull’Eridio che in quella giornata ospiterà una serie di eventi in uno. Innanzitutto la festa per il superamento della quota di 5.000 visitatori centrato quest’anno; poi la fine dei lavori di restauro che hanno permesso di far rivivere la caserma Zanardelli, l’edificio alla base della struttura che diventerà la sede dell’info point e il cui recupero, cofinanziato da Fondazione Cariplo, Regione e Comunità montana della Valsabbia, è costato un milione di euro. Si ricorderà anche l’ormai completato salvataggio della caserma Tirolo, pagato da Regione e Comunità, che come il resto si inserisce oggi in un contesto geologicamente sicuro; perché sono stati investiti tre milioni per consolidare i versanti franosi sui quali si erge l’edificio. Una grande operazione che ne annuncia altre in arrivo, e che meritava di essere sottolineata. Come? Inventandosi un premio e un appuntamento gastronomico che celebrassero il legame storico tra il Bresciano, e la Valsabbia in particolare, e la Francia. Perché la parte più significativa della fortezza è cresciuta appunto in epoca napoleonica. La prima edizione di «Rocca d’Anfo je t’aime» andrà in scena appunto il 3 novembre, e il destinatario sarà lo chef francese naturalizzato bresciano Philippe Léveillé, il patron del ristorante Miramonti l’altro di Concesio. Proprio questo grande professionista dei sapori sarà al centro della giornata cultural/gastronomica, perché si occuperà della preparazione del risotto che verrà servito ai visitatori iscritti all’evento; i quali potranno anche bearsi tra i sapori del territorio (dai formaggi all’acqua di Vallio, passando per le marmellate) proposti da una serie di produttori valsabbini. La parentesi gastronomica renderà ancora più attraente le due visite guidate della fortezza e le inaugurazioni, e per essere della partita basterà versare 15 euro tutto compreso. Insomma: dopo i grandi investimenti fatti da realtà private e pubbliche su un bene del Demanio adesso si lavora seriamente sul lancio turistico. Che non fermerà però i lavori necessari per recuperare la parte non ancora risanata dell’enorme sito. Il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini ha già annunciato la prossima realizzazione di una passerella pedonale sopraelevata per collegare la parte bassa a quella alta del monumento (il denaro, un milione e mezzo, arriverà dai fondi per i Comuni di confine e dalle casse della Comunità), e a partire dall’anno prossimo il completamento del restauro della spettacolare batteria Belvedere, che costerà 800 mila euro e che vedrà anche il concorso finanziario del Demanio. •

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