Sanzionati depuratore e centralina sul Chiese

di P.BAL.
I carabinieri forestali in azione
I carabinieri forestali in azione
I carabinieri forestali in azione
I carabinieri forestali in azione

È un quadro ambientale sconsolante quello che emerge dai controlli attuati in questo mese dai carabinieri forestali della stazione di Vobarno. Anche alla luce della forte siccità che compromette sensibilmente l’equilibrio biologico di fiumi e torrenti, i militari all’inizio del mese hanno effettuato una visita al depuratore di Vobarno scoprendo che lo scarico d’emergenza dello stesso impianto era entrato in funzione senza motivo. LA CONSEGUENZA è stata l'immissione di ingenti quantità di reflui fognari non trattati direttamente nel fiume Chiese. Ma non è finita: al gestore del depuratore è stata contestata una seconda violazione amministrativa, comminata per una gestione irregolare del registro obbligatorio della gestione dei fanghi di depurazione. Non bastassero gli scarichi fognari diretti, negli ultimi giorni del mese sempre il fiume Chiese, e sempre nel tratto che attraversa il territorio di Vobarno, ha dovuto anche fare i conti con un surplus di siccità non dovuto al clima e alla scarsità di precipitazioni. La responsabilità del secondo problema è da addebitare ai gestori della centrale elettrica di Carpeneda. L’autorizzazione regionale legata all’impianto permette sì lo sfruttamento idroelettrico del fiume, ma impone anche il rilascio del deflusso minimo vitale, ovvero di una quantità d’acqua sufficiente a garantire le necessità biologiche di flora e fauna fluviali. A CARPENEDA invece la derivazione ha finito per prosciugare o quasi la bellezza di 1300 metri di Chiese a valle della derivazione della centrale. Un mezzo disastro, aggravato dal fatto che proprio in quel tratto la Provincia aveva da poco effettuato un intervento di ripopolamento ittico che per forza di cose è stato compromesso. Oltre a sanzionare il gestore dell’impianto per la produzione di energia elettrica, una società privata con sede nella Conca d’Oro, i carabinieri forestali l’hanno ovviamente obbligato a ripristinare immediatamente il deflusso minimo vitale del fiume in quel tratto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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