Va a fuoco la catramina ed è un rogo infernale

Il tetto completamente distrutto dal fuoco dopo il furioso incendio
Il tetto completamente distrutto dal fuoco dopo il furioso incendio
Il tetto completamente distrutto dal fuoco dopo il furioso incendio
Il tetto completamente distrutto dal fuoco dopo il furioso incendio

L’incendio è divampato nel primissimo pomeriggio e ha colpito una palazzina in via Vrenda, a Sopraponte di Gavardo: un rogo molto tignoso e tenace per la natura dei materiali bruciati come la catramina, tanto che per domare le fiamme ci sono volute diverse ore, quasi fino a sera. Il Comando provinciale dei Vigili del fuoco ha inviato sul posto ben sei squadre e tre supporti con botti e autoscale, mentre la gestione della viabilità e la messa in sicurezza della zona (anche con l’allontanamento dei curiosi) è stata affidata agli agenti della Polizia locale della Valsabbia. Secondo quanto ricostruito finora, le fiamme si sono scatenate ancora prima delle 14 sul tetto di un’abitazione in ristrutturazione, non lontana dal cuore del centro storico di Sopraponte. Ad accendere la miccia sarebbe stata la catramina che alcuni operai stavano utilizzando proprio per i lavori propedeutici alla sistemazione della copertura. Complice il caldo, la sostanza ha preso fuoco e le fiamme si sono rapidamente alimentate, finendo fuori controllo: i lavoratori edili sono riusciti a mettersi tutti in salvo, mentre contestualmente venivano allertati i soccorsi. L’unica buona notizia è che non si registrano feriti, solo un grande spavento ma nessuno si è fatto male: il bilancio materiale è comunque pesante, con danni ingenti non solo al tetto (sembra che sia andato completamente distrutto: dovrà essere ricostruito quasi da zero) ma anche a diverse parti della struttura dell’abitazione. Il cantiere è stato sgomberato, ma non si esclude che i lavori possano riprendere già oggi, fatte le dovute verifiche. Nella popolosa frazione gavardese, inevitabilmente, ieri pomeriggio non si parlava d’altro: le fiamme, così in alto, erano visibili anche a centinaia di metri di distanza, e il fumo nero e l’odore acre hanno accompagnato per parecchie ore un caldo martedì d’estate. •. A.Gat.

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