Appalti pilotati Restano i sigilli al tesoretto di Gardoni

di PA.CI.

Resta sotto sequestro il tesoretto sequestrato a Riccardo Gardoni, il 64enne responsabile dell’ufficio tecnico di Concesio, arrestato il 10 aprile con l’accusa di arrestato l’altro giorno per corruzione, rifiuto/omissione di atti d’ufficio, turbata libertà degli incanti e falso. Così ha deciso il tribunale del Riesame che ha respinto il ricorso con cui l’uomo, difeso dall’avvocato Marco Sforzi del foro di Bologna, chiedeva la restituzione, di quasi un milione di euro. Il gip Tiziana Gueli, oltre all’arresto del 64enne di Berlingo finito ai domiciliari, aveva accolto la richiesta della procura di Brescia di far mettere i sigilli a 6 rapporti bancari, due cassette di sicurezza, preziosi e denaro . «DENARO e beni non sono il frutto di attività illecite», si era difeso Gardoni. Per la procura di Brescia sarebbero invece il frutto di tangenti e regalie varie che gli imprenditori della zona gli giravano per potere ottenere gli appalti dei lavori pubblici che , per gli inquirenti, lo stesso Gardoni affidava (la legge lo consete per lavori sotto i 40mila euro) sempre alle stesse ditte al termine di una gara che invece non c’era perché organizzata quando i lavori erano ormai terminati. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti