Ciclo idrico, sì al cambio «ma servono garanzie»

di Fabio Zizzo
Gardone Valtrompia  La sede della Comunità montana
Gardone Valtrompia La sede della Comunità montana
Gardone Valtrompia  La sede della Comunità montana
Gardone Valtrompia La sede della Comunità montana

La gestione del ciclo idrico integrato di tutti i 18 Comuni della Valtrompia sarà la prossima a passare dall’Asvt al gestore unico Acque Bresciane, ma prima gli amministratori degli enti locali vogliono vederci chiaro. Soprattutto su quale sarà l’effettivo, futuro assetto del gestore unico: diventerà una holding, come qualcuno sostiene, superando le tre soluzioni (in house, sistema misto pubblico-privato o interamente privato a gara pubblica) definite tra fine 2015 e inizio del 2016 dalla Provincia al momento di far nascere la nuova entità? Ieri nella sede della Comunità montana di Gardone il caso è stato aperto dal presidente Massimo Ottelli e dai sindaci di Concesio, Agostino Damiolini, di Gardone, Pierangelo Lancellotti, e di Lodrino, Bruno Bettinsoli. Ma altri colleghi erano collegati da remoto, e tutti, oltre a sottolineare la soddisfazione per il lavoro dell’attuale gestore, hanno lanciato all’ufficio d’Ambito e al Broletto un messaggio di preoccupazione chiedendo un incontro urgente, probabilmente ai primi di settembre, per chiarire la situazione. Per ora hanno ottenuto la disponibilità dell’Autorità d’ambito e della stessa Provincia. Partiamo dal presente: «L’Asvt (Azienda servizi Valtrompia), partecipata al 25% dai Comuni della valle - ricordano in Comunità montana - per più di vent’anni ha garantito la gestione del servizio idrico integrato in modo esemplare attivandosi con i territori in una programmazione degli investimenti efficace e condivisa». Sul fronte della depurazione è in corso il collettamento di Lumezzane e dell’alta valle, entro il 2022 sarà pronto il depuratore di Concesio con il primo lotto da 27 milioni, e in attesa del secondo da 9. Senza dimenticare i circa 28 milioni incassati grazie al Pnrr per l’acquedotto di valle da realizzare dal 2023 e entro il 2026 tra Bovegno e Sarezzo, e il premio di 1,3 milioni che l’Asvt ha ricevuto, tra le poche aziende italiane, per gli interventi contro le perdite di acqua. Quindi? «Siamo convinti che tutto dovrà confluire nel gestore unico e le novità non ci spaventano - dicono in coro i sindaci - ma vogliamo conoscere i dettagli dell’operazione. Da parte nostra c’è grande soddisfazione per il lavoro dell’Asvt». Perché un incontro chiarificatore proprio adesso? «Dallo scorso gennaio è iniziato un confronto tra Asvt e Acque Bresciane - aggiunge Ottelli - anche sul fronte del patrimonio e degli investimenti che il nuovo gestore dovrà riconoscere all’azienda valtrumplina, ma l’accelerazione ci preoccupa e ora chiediamo garanzie». «Noi sindaci abbiamo cercato di recuperare dai ritardi che poi rischiano di portare alle sanzioni» aggiunge quello di Lodrino Bettinsoli, che è anche vicepresidente dell’Aato. Mentre quello di Concesio, Agostino Damiolini, sostiene che «l’impatto (che deve essere positivo) sul passaggio al gestore unico sarà sui cittadini e influirà sulla qualità, la sostenibilità e la tenuta delle tariffe». Le prime risposte dall’Aato e dalla Provincia? Sì al tavolo tecnico, ma niente proroghe ad Asvt, il cui regime di salvaguardia è cessato alla fine del 2021. E ribadito il passaggio ad Acque Bresciane dal gennaio 2023.•.

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