Covid 19, a Villa Fiori la prevenzione paga

Una parte del personale della casa di riposo di NaveL’esterno della Rsa «Villa Fiori»
Una parte del personale della casa di riposo di NaveL’esterno della Rsa «Villa Fiori»
Una parte del personale della casa di riposo di NaveL’esterno della Rsa «Villa Fiori»
Una parte del personale della casa di riposo di NaveL’esterno della Rsa «Villa Fiori»

Marco Benasseni Mai fare di tutta l’erba un fascio. Un proverbio che vale anche per le case di riposo che in questo periodo si trovano per forza di cose sotto la lente d’ingrandimento a causa dei drammi causati dall’epidemia. Nella Rsa «Villa Fiori» di Nave l’attenzione per gli ospiti non è mai mancata, e anzi si è fatta ancora più grande e scrupolosa. Con azioni concrete: a partire dalla fine marzo qui è iniziata la fase dei tamponi a tappeto per tutti i 137 ospiti (della Rsa e dei mini alloggi protetti) e per i 130 dipendenti. I risultati? I numeri gratificano ulteriormente gli sforzi del personale, che nelle ultime settimane ha lavorato senza sosta anche fino a tarda notte. «Su cinque reparti, quattro sono risultati senza contagiati, uno invece è stato riservato all’accoglienza dei 12 ospiti positivi - spiega la direttrice Laura Corbellini -. Uno di questi nel frattempo è guarito ma resterà in una stanza da solo ancora per qualche giorno. Nel primo trimestre di quest’anno ci sono stati 18 decessi, lo stesso numero registrato nel medesimo periodo del 2019. Ma in questo caso non sappiamo se c’è stata una relazione col virus perché i tamponi non erano stati fatti». Sono stati invece 14 i decessi di aprile, e in 9 casi si è trattato di persone sicuramente colpite dal Covid-19. Due esami, infine, sono risultati negativi. «Questi ultimi erano ultra novantenni - continua la direttrice - e considerati i reparti in cui si trovavano non si possono escludere altre cause rispetto alla pandemia. Nelle case di riposo, al di là del Covid, si assiste normalmente alla morte delle persone». INTANTO si è conclusa anche l’operazione tamponi per i 130 dipendenti: 5 sono risultati positivi, e 2 di loro sono asintomatici. «Ci siamo resi conto di quanto sia stato fondamentale fare questo tipo di test - aggiunge Corbellini -. Siamo partiti con gli ospiti, poi abbiamo chiesto all’Ats di chiudere il cerchio». In questa fase Villa Fiori ha circa 14 posti letto liberi, ma ha deciso di accogliere solo le richieste di ospiti negativi (tali in seguito a due test) e di non occupare tutti gli spazi per garantire camere singole ai nuovi arrivati abbattendo così ulteriormente i rischi di contagio. Insomma: prima di tutto la sicurezza, nonostante i posti lasciati vacanti si traducano per la Fondazione in minori entrate. «La situazione sta diventando difficile anche dal punto di vista finanziario - ricorda la dirigente -. La Valle del Garza è però molto generosa e abbiamo raccolto già molte donazioni. La gente non ci ha abbandonato». Dal 10 marzo gli ospiti possono vedere i familiari solo con videochiamate, ma le famiglie vengono puntualmente informate sullo stato di salute dei parenti. «Un ringraziamento va a tutto il personale, perché tutti hanno messo a disposizione forza, entusiasmo, sensibilità e delicatezza - conclude la direttrice a nome del cda e del presidente -. Sono stati una famiglia per noi e per i nostri ospiti. Grazie anche ai carabinieri di Nave che si sono occupati di recuperare i tamponi all’ospedale civile di Brescia». •

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