I cuochi de «Il Ponte» sognano un bistrot

di Marco Benasseni
I vincitori della manifestazione Ability chefButoyi Pea e la volontaria Francesca Gussoni
I vincitori della manifestazione Ability chefButoyi Pea e la volontaria Francesca Gussoni
I vincitori della manifestazione Ability chefButoyi Pea e la volontaria Francesca Gussoni
I vincitori della manifestazione Ability chefButoyi Pea e la volontaria Francesca Gussoni

Reduci dalla competizione culinaria «Ability chef 2019», i ragazzi della cooperativa «Il Ponte» di Villa Carcina guardano al futuro sognando di poter avere un ristorante tutto loro. Un sogno che vuole trasformarsi in un progetto strutturato. Per realizzarlo, come sempre, servono soldi; e magari qualche imprenditore che abbia voglia di provarci. Tutto è iniziato 5 anni fa, quando lo chef Basilio D’Ambrosio era arrivato negli spazi de Il Ponte per guidare per persone con disabilità tra pentole e fornelli. Un percorso che ha permesso a un gruppo di partecipare ad Ability chef, una gara pensata per far risaltare le abilità delle persone disabili e dei loro accompagnatori. L’OBIETTIVO dell’associazione Argilla promotrice dell’iniziativa è quello di diffondere un concetto di integrazione sociale che parta dalle capacità possedute dalle persone, e quest’anno alla competizione, che si è svolta nel ristorante stellato «Le due Colombe», hanno partecipato due gruppi formati da utenti e accompagnatori. Butoyi Pea e Francesca Gussoni (una volontaria) sono state premiate per il miglior feeling dopo aver presentato alla giuria una composta di polpo e patate con pesto di olive taggiasche. Mentre Daniele Crescini, Paolo Rinaldi e l’educatrice Stefania Gilberti hanno portato a casa il premio per il miglior piatto dopo aver fatto assaggiare ai giudici una battuta di fassona al coltello ai sapori mediterranei. «Da cinque anni gestiamo corsi di cucina interni come attività interna - racconta l’educatrice Stefania - grazie alla partecipazione dello chef Basilio D’ambrosio, e coinvolgere i partecipanti in un evento nazionale è stata una bella soddisfazione». E adesso? «L’obiettivo sarebbe quello di aprire un bistrot o comunque un’attività che metta al centro la cucina - risponde l’educatrice -. Un nuovo servizio che permetta di coinvolgere i nostri utenti». Perché questo progetto non vuole solo far vivere un’esperienza gratificante ai partecipanti, ma anche creare competenze utili per un possibile sbocco lavorativo. •

Suggerimenti