Il futuro del turismo viaggia sulla bicicletta

Quando sulla Pezzeda ci si divertiva con le ruote grasse
Quando sulla Pezzeda ci si divertiva con le ruote grasse
Quando sulla Pezzeda ci si divertiva con le ruote grasse
Quando sulla Pezzeda ci si divertiva con le ruote grasse

I servizi pubblicati negli ultimi giorni sull’alta Valtrompia, sulla cabinovia che il Comune di Collio vorrebbe realizzare in Pezzeda e sulla vendita della società Bovegno impianti a un privato, hanno riacceso il dibattito sul turismo. Ad accomunare i due paesi sono appunto i piani per l’accoglienza, in entrambi i casi legati allo sport su due ruote e alla mobilità dolce piuttosto che allo sci. Almeno così sostiene chi ha già avuto esperienze dirette. «Nel 2005 siamo stati chiamati come gruppo sportivo Team Brescia dh per sviluppare il Bike park Pezzeda per l’estate - ricorda Gianni Mozzoni -. Siamo partiti dal nulla e in sei anni abbiamo creato 10 percorsi per le mountain bike: 70 chilometri sulle montagne di Collio e altri 50 in tutta la valle. Tra gli eventi organizzati il campionato italiano di downhill del 2009». L’impegno di Mozzoni e del suo team portò a Collio oltre seimila persone e chiari benefici per le strutture ricettive. Ma all’inizio del 2011 la società che aveva in gestione gli impianti di risalita sull’Alpe fallì a causa dei costi per la gestione invernale e tutto si bloccò. Mozzoni ricorda che il Bike park era, in termini di qualità dei percorsi, tra i primi tre in Italia, subito dopo Livigno e Pila. Il Pezzeda bike Park riaprì poi nel 2014 grazie all’interessamento di Devis Biena e al contributo del Team Brescia Dh, e nel 2017 arrivò la bella notizia: il Comune di Collio trovò un accordo con la società di leasing per acquistare la seconda seggiovia per un costo irrisorio: 50mila euro. Gli appassionati di mtb avrebbero avuto nuovamente a disposizione il secondo impianto per rendere ancora più coinvolgenti le discese su due ruote. Ma le cose andarono diversamente. «Il Comune non accettò la proposta di Biena, interessato alla gestione dell’estivo ma titubante per l’invernale - aggiunge Mozzoni -. Noi per protesta abbiamo abbandonato la gestione tecnica del bike park, mentre Biena è rimasto fino alla scadenza dell’affitto (l’estate scorsa)». Una cronistoria attraverso la quale Mozzoni intende spiegare, anche in vista delle prossime elezioni a Collio, che a suo parere la Pezzeda resta l’unica scelta per attrarre il turismo legato alle mtb. «A Bovegno si potrà fare altro, ma è impensabile replicare quello che abbiamo fatto a Collio. Ricordo che la seconda seggiovia, costata quasi due milioni e acquistata dal Comune, è ferma da 10 anni e sta deperendo». •. M.Ben.

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