COLLIO

Il futuro della Pezzeda? Nei sogni del Comune c’è una super cabinovia

di Marco Benasseni
Il sindaco Mirella Zanini ha un preventivo da cinque milioni di euro per sostituire il primo troncone dello storico impianto a fune dell'Alpe
Una veduta invernale  della Pezzeda quando il sistema di impianti di risalita funzionava regolarmente Collio  uno scorcio estivo del primo troncone della seggiovia
Una veduta invernale della Pezzeda quando il sistema di impianti di risalita funzionava regolarmente Collio uno scorcio estivo del primo troncone della seggiovia
Una veduta invernale  della Pezzeda quando il sistema di impianti di risalita funzionava regolarmente Collio  uno scorcio estivo del primo troncone della seggiovia
Una veduta invernale della Pezzeda quando il sistema di impianti di risalita funzionava regolarmente Collio uno scorcio estivo del primo troncone della seggiovia

C'è un futuro turistico, magari non solo invernale, per la storica stazione della Pezzeda? Pare di sì. Il Comune di Collio pensa (forse troppo) in grande ed è alla ricerca di finanziamenti per sostituire la prima seggiovia che porta sull'Alpe con una nuova e moderna cabinovia da 8 posti dal costo preventivato di 5 milioni di euro. Roba da fare invidia al comprensorio Adamello/Tonale. L'ente locale, lo ricordiamo, pochi anni fa aveva acquistato dalla società di leasing il secondo impianto di risalita, quello che arriva in cima al Pezzeda, mentre nel 2020 ha rilevato dal fallimento gli immobili, i terreni e la seggiovia Collio/Roccolo Crispe (la prima tratta, quella che parte dal parcheggio). E adesso? «Il nostro desiderio è di mettere a gara la gestione del comprensorio del monte Pezzeda, in modo che possa funzionare per lo sci l'inverno, e perché d'estate torni a essere la meta di turisti e dei numerosi fruitori delle nostre belle montagne; nonché degli amanti del downhill - spiega la sindaca Mirella Zanini -. Tutto questo in sinergia con le altre realtà dell'alta Valtrompia: la società Maniva ski, il parco minerario, il centro speleologico, i musei, i percorsi enogastronomici, il formaggio Dop, le visite didattiche nelle aziende agricole locali». C'è però chi punta il dito proprio contro l'amministrazione locale, perché non é ancora stata aperta nessuna gara per affidare in gestione i due impianti e quindi rilanciare da adesso l'area. «I termini del bando si stanno valutando in funzione anche delle richieste di finanziamento in essere per la sostituzione della prima seggiovia - precisa Zanini -. Se dovessimo trovare le risorse vorremmo sostituirla con una cabinovia da 8 posti». A fine novembre, sul tavolo del sindaco era arrivato il preventivo di una società svizzera che propone un progetto che farebbe invidia a qualsiasi comprensorio turistico. Ma al di là della cifra faraonica, l'opposizione resta critica. «Un privato si era mostrato disponibile a prendere in gestione entrambi gli impianti per la stagione estiva - racconta Andrea Gerardini, consigliere di minoranza della civica Uniti per Collio -. L'amministrazione comunale, invece, temporeggia e nel frattempo vende a tutti il sogno di far tornare in Pezzeda la stazione sciistica di 20 anni fa». La minoranza non vuole impedire al sindaco di pensare in grande ma preferirebbe, nel frattempo, sfruttare il patrimonio esistente: «Sognare e giusto e ben vengano le richieste di contributo - continua il consigliere -. In attesa di avere il finanziamento si potrebbero però sfruttare le due seggiovie almeno per l'estate. È inutile girarci intorno: nessuno è interessato alla gestione invernale dell'Alpe. Non vorrei che la nuova cabinovia, e la relativa ricerca di finanziamenti, diventassero l'ennesima scusa per tenere tutto fermo». A far da spalla alla minoranza consiliare ci sono gli amanti delle biciclette con le ruote grasse che (non da soli) vorrebbero continuare a divertirsi su questa montagna teatro nel passato di grandi appuntamenti sportivi. Per l'opposizione si rischia di perdere un treno visto che la pandemia ha rianimato il turismo di prossimità. «Perché non sfruttare quello che abbiamo? - conclude Gerardini -. Basterebbe un piccolo investimento per far ripartire entrambi i tronconi. In questo modo si potrebbe intercettare il "nuovo" turismo arrivato in valle negli ultimi mesi, che sembra aver davvero apprezzato le nostre montagne e che non ha troppe pretese». Il consigliere di minoranza sostiene che l'amministrazione ha perso già un treno in passato e teme che si possa compromettere anche la prossima stagione, con ricadute negative per l'intera comunità e l'indotto che gravita attorno al turismo. Ma non c'è solo l'opposizione a essere critica. Anche altri appassionati delle mountain bike e i bene informati della zona credono che il futuro di questa montagna sia sulle due ruote, non certo sugli sci da discesa visti i costi di gestione e di innevamento troppo elevati. .

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