L’Autostrada
supera l’ultimo
ostacolo legale

di Cinzia Reboni
Quel che resta del mega progetto dell’Autostrada della Valtrompia ha superato l’ultimo ostacolo
Quel che resta del mega progetto dell’Autostrada della Valtrompia ha superato l’ultimo ostacolo
Quel che resta del mega progetto dell’Autostrada della Valtrompia ha superato l’ultimo ostacolo
Quel che resta del mega progetto dell’Autostrada della Valtrompia ha superato l’ultimo ostacolo

Quel che resta dell’Autostrada della Valtrompia supera anche l’ultimo ostacolo giudiziario. Il Consiglio di Stato ha dichiarato «inammissibile e irricevibile» il ricorso presentato da Legambiente e Comitato No Autostrada. All’organo più alto della giustizia amministrativa veniva chiesto di rivedere la sentenza del Tar del 2017 e imporre un nuovo procedimento di Valutazione di impatto ambientale, dal momento che quello adottato dal progetto risaliva al 2002. Istanze respinte. Mancano ancora alcuni dettagli, ma stavolta l’opera in gestazione da oltre 20 anni potrebbe muovere il primo passo dopo il travagliato allestimento dei cantieri. Sull’infrastruttura è tuttavia ancora pendente un’istruttoria dell’Anac, l’autorità anticorruzione. Sulla Via, il Consiglio di Stato è stato tassativo: «quella di diciannove anni fa non è soggetta alla norma sulla scadenza quinquennale, in quanto un’interpretazione del decreto legge del luglio 2009 avrebbe precisato che il termine di validità si applica soltanto ai procedimenti avviati successivamente alla data di entrata in vigore del decreto del 2008». La nuova formulazione consoliderebbe dunque il decreto di Via «comprese le varianti con pari o inferiore impatto ambientale, senza scadenze». OLTRE A CONFERMARE la sentenza del Tar, che aveva dichiarato irricevibile il ricorso di Legambiente perchè «depositato tardivamente», il Consiglio di Stato ha specificato che «nel primo grado di giudizio, chiuso con la sentenza del 2008 che aveva annullato il bando di gara dell’Anas riguardante l’affidamento dei lavori per il lotto Ospitaletto-Sarezzo-Lumezzane, Legambiente si era costituita in giudizio a sostegno dei Comuni di Collebeato e di Gussago». Ma «in seguito all’accordo raggiunto nel 2008 tra la Provincia e gli enti locali che hanno rinunciato a far valere gli effetti della sentenza, Legambiente ha perso la legittimazione a far valere il pronunciamento, dal momento che la sua posizione è secondaria rispetto all’interesse dei Comuni». Fuori gioco anche il Comitato No Autostrada, «non essendo parte del giudizio». Secondo il Consiglio di Stato, Legambiente e Comitato No Autostrada «non dimostrerebbero quali siano le rilevanti trasformazioni ambientali che determinerebbero la necessità di una nuova Valutazione di impatto, essendo semmai divenuto meno gravoso l’impatto dell’opera proprio in relazione all’aumentato carico urbanistico residenziale e commerciale nei territori dei Comuni interessati». In effetti il progetto si è ridimensionato, e l’Autostrada si è trasformata in un «raccordo» tra Concesio e Sarezzo. «Il Consiglio di Stato sostiene che una Via può essere eterna - commenta Sergio Aurora del Comitato No Autostrada -. Ma ormai sono passati 19 anni da quando è stata redatta, qualcosa sarà pur cambiato. Si tratta di una sentenza deludente, ma visti i lavori che negli ultimi tempi sono proceduti a pieno regime per attrezzare il cantiere, un po’ ce l’aspettavamo». «La conseguenza è che in questo modo la Via diventa un semplice passaggio burocratico, un documento qualsiasi, svilendo il significato stesso di “valutazione di impatto ambientale», sottolinea l’avvocato Pietro Garbarino, che ha sostenuto legalmente Legambiente e Comitato nel ricorso. Alla luce di ciò, «stiamo valutando se ci sia spazio per un ricorso alla Corte di Cassazione o alla Corte europea». •

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