Pezzaze, il Morina si imbianca Caccia aperta all’inquinatore

La schiuma biancastra finita nel torrente Morina di Pezzaze
La schiuma biancastra finita nel torrente Morina di Pezzaze
La schiuma biancastra finita nel torrente Morina di Pezzaze
La schiuma biancastra finita nel torrente Morina di Pezzaze

Marco Benasseni Anche l’alta Valtrompia è sotto attacco: non di un virus ma degli inquinatori, protagonisti di un nuovo caso di avvelenamento sul quale si vuole fare chiarezza. Sversamenti del genere si ripetono, purtroppo, quasi settimanalmente in Valgobbia, ma questa volta è successo a Pezzaze, dove nei giorni scorsi alcuni residenti hanno segnalato una schiuma bianca sospetta che si addensava lungo il corso del torrente Morina, all’altezza di Lavone. Su questo caso sono in corso accertamenti, nella speranza di definire provenienza e responsabilità, ma «per il momento non abbiamo riscontri - dichiara Piercostante Fioletti, Ad dell’Azienda servizi Valtrompia -. Stiamo però lavorando per identificare la provenienza dello sversamento. Vorremmo anche istallare dei campionatori in linea, sul modello di Lumezzane, per tracciare altri fenomeni di questo genere. Non ci stiamo però occupando delle analisi della sostanza: il nostro obiettivo ora è quello di mettere in moto le azioni necessarie per intercettare la provenienza del refluo e circoscrivere la zona». PERCHÈ non è la prima volta: un episodio analogo si era infatti registrato a inizio febbraio e ora le istituzioni vogliono capire cosa sta succedendo. La segnalazione dell’ultimo caso, come dicevamo, è arrivata in municipio grazie ad alcuni residenti. Nel giro di poco sul posto è arrivato il sindaco Olivero Gipponi, accompagnato dai carabinieri forestale per capire se fosse possibile individuare l’origine della schiuma. In quella zona non ci sono molte attività produttive, quindi il nome di qualche ipotetico colpevole sta già circolando; ma saranno solo indiscrezioni fino a quando non ci sarà una corrispondenza con le indagini. Per ora non si conosce l’origine della sostanza e neppure la sua natura, che però alcuni testimoni descrivono come qualcosa di simile a un derivato del latte. Lungo il Morina, che più a Sud sfocia nel Mella, non si sono registrate morie di pesci e presumibilmente il composto è stato scaricato nella fognatura. Non sono mancati come sempre i commenti inappropriati sui toni del «va beh, non è successo nulla di grave», ma su questo tema amministrazioni e istituzioni scelgono giustamente la tolleranza zero. «Poco importa che lo scarico crei danni o meno - dichiarano all’unisono - queste azioni non saranno più ammesse. Non si faranno sconti a nessuno». Una posizione decisa che si rende sempre più necessaria vista l’imminente partenza dei lavori di costruzione del depuratore della Valtrompia. Un’opera che inizierà con la posa della prima pietra ma che continuerà anche con nuove azioni di sensibilizzazione per evitare problemi al futuro impianto. •

Suggerimenti